Il quadro tracciato dall’Osservatorio Economico Confesercenti lascia intendere che ci possono essere, nel 2017, per Pmi commercio e turismo, tutte le condizioni per recuperare una certa competitività economica dopo anni particolarmente difficili e complicati.
Ciò vale soprattutto per le imprese più strutturate e dinamiche, e per quei settori che, anche nell’anno in corso, hanno messo in mostra una certa vitalità.
Tra queste, sicuramente, le attività ricettive e della somministrazione che mostrano le performance più positive (bar 3,07%, ristoranti 1,2%, alberghi 0,62%) e anche le imprese che offrono un servizio complessivo di assistenza e “consulenza”: ottici (6,86%), libri (nonostante il digitale, 2,06), fiori (1,84%).
Importante e assolutamente degno di rilievo anche il risultato degli agenti immobiliari che, dopo anni molto negativi, rimbalzano al 7, 23%, percentuale questa trainata dalla ripresa, seppure non omogenea del settore.
Nonostante il commercio elettronico, un altro settore che sembra risalire la china è quello della moda: abbigliamento 1.08%, calzature e borse 0,3%, biancheria 1,41%.
Resta invece difficile la situazione (Natale permettendo) dei settori food: alimentari -3,67%, ortofrutta -3,71; macellerie pescherie -2,61%.
Per quanto infine attiene i territori, per il Chianti (e non poteva essere altrimenti) meglio il food dell’extralimentare; Firenze eccelle nel Turismo e ricettivo; l’area Metropolitana alterna buone e pessime performance a seconda delle categorie merceologiche; il Mugello Valdisieve mostra infine i soliti segnali contraddittori.
Per quanto riguarda le previsioni di fine anno ci sembra plausibile confermare quanto detto in altre occasioni- le perdite (di fatturato) per le imprese paiono finite – prevedendo per il quarto trimestre 2016 una variazione comunque prudentemente positiva rispetto allo stesso arco di tempo dell’anno precedente.
Per Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Firenze, “il quadro è molto articolato e non di facilissima lettura, ma, volendo sintetizzare, ci aspettiamo, nel 2017 di confermare questo trend sostanzialmente positivo, con un andamento più omogeneo e meno contraddittorio tra categorie e ambiti di attività”.
“Come già avvenuto anche negli ultimi anni, saranno soprattutto i settori del turismo e della ristorazione a “guidare la riscossa” e a porre le basi per una crescita economica e commerciale più lineare e diffusa sul territorio.”
“Ultima considerazione sullo shopping di Natale, ormai agli ultimi giorni: non vi sono grandi cambiamenti nel budget di spesa dei fiorentini, almeno rispetto agli ultimi anni (previsione 650 euro a nucleo familiare).”
“Resta comunque importante”, continua Gronchi, “la propensione dei fiorentini al regalo di Natale, magari proprio negli ultimi giorni, con un occhio di riguardo per gli affetti più cari, a cui sembra si preferisca regalare, quest’anno, qualche innovazione tecnologica e digitale in meno e qualche bel libro da leggere in più.”
Ecco comunque la nostra previsione TOP FIVE regali di Natale 2016:
“Intanto”, commenta ancora Gronchi, “si scopre che, anche sul fronte regali, si accentua il divario tra chi può spendere sempre di più e chi sempre meno: in una società sempre più diseguale non poteva essere altrimenti.”
“Cala infatti il budget di spesa per il ceto medio e le famiglie più in difficoltà, cresce invece quello delle categorie più benestanti.”
Dove si compra infine:
“Diciamo”, conclude Gronchi, “che la “torta-regali”, almeno per ora, si divide in tre segmenti praticamente similari : Grande distribuzione, commercio tradizionale, commercio elettronico, con quest’ultimo in crescita rispetto ai primi due, ma comunque senza i picchi straordinari registrati in occasione del recente Black Friday”, conclude Gronchi.
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