Scoppia la polemica in consiglio comunale a Firenze dove il M5S ha presentato alcuni esposti contro alcuni assessori fra cui quello al Welfare e alle politiche sociali. E la spiegazione passa da una nota stampa diffusa dalla consigliera a Palazzo Vecchio, Silvia Noferi, che ha firmato le denunce.
"Come al solito si travisa la realtà e viene pubblicata una notizia non vera, ossia che la sottoscritta avrebbe denunciato i Servizi Sociali perché non hanno dato aiuto a due cittadini in condizioni di estremo bisogno - scrive la consigliera pentastellata - tutto questo è falso e gli esposti sono stati presentati perché vari assessori fra cui quello al Welfare non hanno risposto nei tempi previsti dalla Legge alle interrogazioni scritte presentate regolarmente e perché alcuni dirigenti dei Servizi Sociali durante lo svolgimento del loro ufficio, che ricordo dovrebbe essere un servizio pubblico in una struttura pubblica, mi hanno impedito di partecipare al colloquio con un cittadino che richiedeva la mia presenza".
"L’identità dei soggetti - spiega Noferi - è sempre stata mantenuta riservata per il pubblico, sia nelle interrogazioni che on line giustamente cancellano il nome e mettono “omissis” sia nei comunicati che riportano solo il nome di battesimo, non certo negli esposti presentati in Procura che devono avere tutte le notizie per procedere nelle indagini. In ogni caso se sono stati pubblicati dei nomi è stato con il loro consenso". "Evidentemente - rincara la dose la consigliera - questi soggetti considerano il loro “ufficio” in affare privato e se qualcuno chiede notizie sembra voglia impicciarsi di affari che non gli competono. "Purtroppo per loro non funziona così per ora, gli esponenti pubblici svolgono un servizio per la collettività e di questo devono rendere conto a tutti, non solo al loro “assessore” come alcuni mi hanno risposto" scrive nella nota.
"Ormai è chiaro - prosegue la consigliera - che questa Amministrazione gestisce il Comune come se fosse proprietà privata e si arroga il diritto di non consegnare i documenti pubblici che vengono richiesti, dagli scontrini delle note spese dei Sindaci alle loro buste paga. Se non hanno niente da nascondere perché non le consegnano ai consiglieri comunali? Allo stesso modo gli Assessori, se non hanno niente da nascondere, perché non rispondono alle interrogazioni? E i dirigenti, se non hanno niente da nascondere perché non rispondono alle nostre domande? Non sono abituati evidentemente a consiglieri comunali che si prendono a cuore gli argomenti che trattano e che vanno fino in fondo nello svolgimento del loro lavoro".
"Dovranno farsene una ragione - conclude Noferi - con il M5S si cambia musica, anche a Palazzo Vecchio
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