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Curiosità

Ciak si gira! Firenze e il cinema, tutti i film ambientati in città

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Sapete quanti film sono stati girati a Firenze? Circa 150 e tutto iniziò nel 1910 con Giovanni Dalle Bande Nere di Mario Caserini anche se il Cinema scende realmente per le strade fiorentine nel 1916 quando Arnaldo Ginna gira il primo film della storia del cinema ambientato a Firenze. Vita futurista era concepita secondo uno schema dissacrante e innovativo, dove i protagonisti erano un gruppo di intellettuali che disturbavano la quiete pubblica importunando i clienti dei caffè borghesi di Firenze.

 

Il capoluogo toscano diventa presto sfondo per molti film che hanno fatto la storia del cinema italiano. Ci passa Vittorio De Sica nel 1939 con Castelli in Aria e le prime scene del neorealismo cinematografico, così Ferdinando Maria Poggelli con Sorelle Materassi che esce a Roma quando le bombe si fanno ancora sentire. Roberto Rossellini nel '46 gira Paisà, mentre tre anni dopo Valerio Zurlini ambienta Le ragazze di San Frediano dal romanzo di Vasco Pratolini. Nel 1953 Federico Fellini sceglie il teatro Goldoni come location per la scena del veglione di Carnevale de I Vitelloni con Alberto Sordi, mentre Carlo Lizzani in Borgo Albizi racconta Cronache di poveri amanti

 

Nel 1966 tre grandi registi passano da Firenze: Luigi Comencini dirige Incompreso, dove spicca Lungarno Torrigiani prima del crollo, mentre Ettore Scola porta in città il set de L'Arcidiavolo con Vittorio Gassman, e Franco Zeffirelli che nel film Per Firenze racconta la storia dell'alluvione del '66 che colpì al cuore la città. Il 1970 è l'anno della storia dell'operaio Metello di Mauro Bolognini con Massimo Ranieri.

 

Ma è senza dubbio la trilogia di Amici miei (dal 1975 all'85, anno del terzo episodio), che incanta e regala la Firenze più poetica e zingara che il cinema abbia mai conosciuto. Le supercazzole del conte Mascetti, le gesta del Perozzi, l'ironia del Sassasoli, l'estro del Melandri e il bar del Necchi, ancora oggi sono un 'cult' e spunto per nuovi comici.

 

In quegli stessi anni, Roberto Benigni gira Berlinguer ti voglio bene (1977), forse ancora inconsapevole del successo che lo travolgerà, regalerà alcune delle più crude e ironiche battute della commedia semplice toscana.

 

La commedia italiana passa da Firenze e Massimo Troisi porta Ricomincio da Tre (1981) sui lungarni fiorentini, così come Adriano Celentano arrivato in piazza Ognissanti con Il Burbero (1986) di Castellano e Pipolo.

 

Si fanno conoscere i Giancattivi, il trio comico brillante composto da Alessandro Benvenuti, Francesco Nuti e Athina Cenci al cinema con Ad Ovest di Paperino (1981). Il trio si divide ma le carriere sono solo agli inizi. Nuti ama Firenze e nei suoi Stregato, Casablanca Casablanca e Caruso Pascoski di padre polacco, oltre a far ridere di gusto, regala scorci e abitudini del capoluogo toscano. Benvenuti aprirà gli anni 90 con il cult Benvenuti in casa Gori in un tipico pranzo di Natala fiorentino, con al suo fianco Athina Cenci e l'esordio di Massimo Ceccherini, spopola ai botteghini con il racconto della famiglia Gori.

 

Tornano anche Mario Monicelli, che dirige Paolo Villaggio e Paolo Hendel in Cari, fottutissimi amici, Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini e Giuseppe Tornatore con Stanno tutti bene. I Viaggi di nozze di Carlo Verdone fanno tappa in città con la coppia coatta Ivano e Jessica affacciati da una terrazza su Lungarno Guicciardini. C'è spazio anche per l'horror di Dario Argento che sceglie Firenze per la Sindrome di Stendhal con la figlia Asia protagonista di un complicato rapporto con alcune opere d'arte.

 

Gli anni 90 e il nuovo secolo consacrano Leonardo Pieraccioni, la fiorentinità della commedia italiana. I Laureati con le corse fra i vicoli della città, Il Ciclone, Fuochi D'artificio, Il Principe e il Pirata, Io e Marylin, regalano scorci di una Firenze nuova che mantiene intatto il suo fascino con il passare del tempo. Incassi record ai botteghini e la consapevolezza di come la comicità toscana sia diventata simbolo della commedia italiana.

 

Sulla scia del successo fatto in casa, Massimo Ceccherini con Faccia di Picasso e Lucignolo è arrivato a dormire in riva all'Arno al circolo dei canottieri.

 

Passa da Firenze Piazza delle Cinque Lune di Martinelli così come anche il lungo viaggio nella trasformazione del nostro Paese di Marco Tullio Giordana ne La meglio gioventù. Sono arrivate le polemiche su Amici Miei - come tutto ebbe inizio, la versione cinepanettone firmata Neri Parenti e 'boicottata' in città per il paragone inammissibile con la storica trilogia di Monicelli così come l'Italia delle 'raccomandazioni' raccontata in C'è chi dice no, il film con Paolo Ruffini, Paola Cortellesi e Luca Argentero ambientato anche negli uffici del quotidiano La Nazione, mentre in Matrimoni e altri disastri con la coppia Fabio Volo e Margherita Buy si possono ammirare gli scorci di Settignano. Valeria Golino in Miele entra nello storico negozio di giocattoli Dreoni in via Cavour e Carlo Verdone sceglie le serre dell'Orticoltura per girare Sotto una buona stella. Boboli e piazza Pitti diventano i luoghi del Leopardi di Mario Martone, interpretato da Elio Germano ne Il giovane favoloso.

 

Una città che ha conquistato anche i grandi registi internazionali come Brian De Palma che ha portato la macchina da presa da Santissima Annunziata a Piazza Signoria con Obsession - Complesso di colpa (1975), Sidney Pollack che ha girato in via Tornabuoni Un attimo, una vita, o James Ivory con Camera con vista sul Biancone. Nel 1996 una giovanissima Nicole Kidman trascorreva le sua giornate in una Firenze di fine ottocento scelta da Jame Campion per ambientare Ritratto di signora.

 

 

Ma il noir ha un fascino tutto fiorentino, così dopo il film sotto Palazzo Vecchio è arrivata la produzione americana di Hannibal che ha scelto la Loggia del Porcellino per le riprese della terza serie, mentre per molti mesi hanno girato città e provincia la troupe del Mostro di Firenze che ha narrato le tristi cronache di un mistero che non smette mai di far parlare. Ron Howard ha blindato la città per le riprese di Inferno, ma c'è spazio anche per il flop Decameron Pie che mescola dramma a commedia giovanilistica che si ispira, in parte, al Decameron di Boccaccio

 

 

Ma oltre ai grandi nomi del cinema italiano, molte produzioni minori hanno girato pellicole a Firenze. Raccontami una storia (2006, Francesca Elia), Passeggiata (2005, Tony Cammarata), Return to Florence (2006, Nick Brandestini), Benvenuti in amore (2008, Michele Coppini), Sarebbe stato facile (2011, Graziano Salvadori) fino ad arrivare al successo di Mar Nero di Federico Bondi che ha conquistato numerosi apprezzamenti dalla critica e che vede come protagonista una grande fiorentina del cinema italiano come Ilaria Occhini. Grande clamore mediatico per L'ultima zingarata di Federico Micali che si è ritagliato spazio per l'innovazione tecnologica di ri-girare la scena del funerale del Perozzi in Amici miei e che vede l'ultima apparizione cinematografica di Mario Monicelli. Per Micali altro lavoro fiorentino con L'Universale (2016), il racconto dello storico cinema alle porte di San Frediano.

 

Insomma, Firenze e il Cinema, un binomio vincente. 

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