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sentenza

False fatture per non pagare tasse, noto ristoratore condannato a 7 anni 8 mesi

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Aveva ideato e promosso un'associazione a delinquere finalizzata all'evasione delle tasse, per questo motivo Tullio Rettino, 65enne ristoratore di origine napoletana ma da anni residente a Firenze, è stato condannato a 7 anni e 8 mesi e al pagamento di una provvisionale di 1 milione di euro nei confronti della curatela fallimentare di una delle società da lui amministrate, prima di diritto e poi di fatto, costituitasi parte civile nel processo. Lo ha deciso il tribunale di Firenze.

 

L'imprenditore fu arrestato nel novembre del 2016 in esecuzione di una misura di custodia cautelare disposta nell'ambito dell'inchiesta, su società e cooperative operanti nei settori delle pulizie e del facchinaggio, che ha portato al processo. Tra i beni che furono sequestrati all'imprenditore anche il ristorante Donnini in via del Proconsolo, nel centro storico fiorentino. 

 

Nelle indagini venivano ipotizzati i reati di associazione per delinquere, frode fiscale, bancarotta, emissione di false fatture, evasione dell'Iva, mancato versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dei dipendenti.

 

Le indagini, condotte dalla guardia di finanza e coordinate dai pm Christine von Borries e Concetta Gintoli, avrebbero fatto emergere un sistema di società e cooperative create ad hoc per emettere fatture false e consentire ad altre società di abbattere l'importo delle imposte dovute allo Stato facendo figurare costi fittizi.

 

Nell'inchiesta erano indagate insieme a Rettino altre tre persone, tra cui un commercialista, tutte già condannate con rito abbreviato.

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