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Festival dei Popoli

Festival dei Popoli torna dal 3 al 10 novembre con 89 documentari in programma

Anteprima mondiale su Trump, il rock e la poesia dei Queen fino alla storia dello Studio 54
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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Siamo alle porte di una nuova stagione de Il Festival dei Popoli, la 59esima per la precisione. Un festival internazionale dove si proiettano documentari, si conoscono realtà con approfondimenti senza eguali. Il festival internazionale del film documentario, che si terrà a Firenze dal 3 al 10 novembre negli spazi de il cinema La Compagnia, lo Spazio Alfieri, l'Istituto Francese e altri luoghi della città. 

 

Una rassegna costruita nel dettaglio, che spazia dal rock e la poesia dei Queen e l'inconfondibile carisma di Freddie Mercury nei documentari "Rock the World" di Christopher Bird e "Queen + Bejart: Ballet for Life" di Lynne Wake, alle fasi cruciali del processo a Nelson Mandela attraverso gli audio ritrovati in The State Against Mandela and the Others di Nicolas Champeaux e Gilles Porte fino al conflitto tra i giornalisti del "New York Times" e l’elezione di Donald Trump visto dall’interno della redazione di uno dei più importanti quotidiani del mondo, in The Fourth Estate di Liz Garbus.
Si racconterà la storia del più importante e trasgressivo night club di tutti i tempi, lo Studio 54 nel documentario di Matt Tyrnauer. E poi il numero uno al mondo del tennis degli anni ’80, l'irascibile tennista americano, John McEnroe, nel documentario John McEnroe: In the Realm of Perfection di Julien Faraut e lo straordinario coraggio di un colonnello che ha passato la vita a disinnescare mine nel Kurdistan iracheno in The Deminer di Hogir Hirori e Shinwar Kamal.

 

Il programma, oltre al Concorso Internazionale (21 titoli tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e al Concorso Italiano (6 i titoli, tutti inediti assoluti) si articola nella retrospettiva dedicata a Roberto Minervini, cineasta di fama internazionale i cui film sono stati presentati e premiati nei maggiori festival internazionali. Con i suoi film, The Passage (2011); Low Tide (2012); Stop the Pounding Heart (2013); Louisiana (The Other Side) (2015) Minervini compone un mosaico di vite di personaggi senza nome ma che si rivelano estremamente significati per comprendere il nostro presente. L’omaggio è organizzato in collaborazione con IsReal - Festival di Cinema del Reale di Nuoro.

 

L'inaugurazione sarà il 3 novembre alle ore 21.00 presso il cinema La Compagnia, e si aprirà con "What You Gonna Do When the World’s on Fire?" (2018), l'opera più recente di Roberto Minervini presentata alla Mostra del Cinema di Venezia, ad inaugurare la 59/ma edizione del festival. Il film, girato in Louisiana e nelle strade di New Orleans, “punta il dito sulle forme più brucianti di razzismo”. A seguito di alcune brutali uccisioni di giovani afro-americani per mano della polizia, la comunità nera della Louisiana lotta per la propria sopravvivenza, mentre le Black Panther organizzano una manifestazione di protesta contro la polizia. Il film è prodotto da Okta Film, Pulpa Film, Rai Cinema, Shellac Sud, MYmovies.it.

 

Il festival si chiuderà invece il 10 novembre sempre al cinema La Compagnia e o farà con un Genesis 2.0 di Christian Frei, e Maxim Arbugaev, un viaggio incredibile e ad alto tasso spettacolare nelle remote isole dell’Oceano Artico dove alcuni cacciatori di avorio trovano una carcassa di mammut. La scoperta richiama la comunità degli scienziati genetici che, come in "Jurassic Park", vogliono riportare in vita il mammut estinto. Il documentario fa parte del focus tematico Habitat, tra le novità di quest’anno, che si propone di compiere una ricognizione, in 12 film, in alcune zone particolari del nostro pianeta al fine di misurarne lo stato di salute.

 

Da segnalare: The Land of Love di Liivo Niglas, film documentario estone sulle renne, il petrolio, la politica e la poesia (9/11); A ma mesure, di Marie Taverni, che racconta la vita di chi lavora in una centrale nucleare (6/11). Cosa succede quando la terra in cui vivi rischia di essere sommersa dal mare è invece il punto di partenza di Anote’s Ark di Matthieu Rytz (8/11, proiezione organizzata in collaborazione con Publiacqua).

 

Tra le sezioni più apprezzate dal pubblico, quella dedicata ai film musicali. Hit Me With Music!, presenta 5 titoli per conoscere da vicino i protagonisti della scena musicale mondiale attraversando generi, paesi, epoche e generazioni: "Betty – They Say I’m Different" di Philip Cox, su Betty Davis (7/11), regina del funk degli anni ’70, ex-compagna di Miles Davis, scomparsa dalle scene per ben trentacinque anni; "Blue Note Records: Beyond the Notes" di Sophie Huber (8/11), un viaggio rivelatore dietro le scene della Blue Note Records, storica casa editrice discografica statunitense. Due i documentari sui Queen, lo storico gruppo musicale rock britannico: Queen: Rock the World di Christopher Bird, che offre uno sguardo dietro le quinte del rivoluzionario tour negli Stati Uniti nel 1977 e Queen + Bejart: Ballet for life (6/11) sulla collaborazione tra i Queen e il coreografo visionario Maurice Béjart che portò alla creazione di uno spettacolo di danza con musiche dei Queen e Mozart. Studio 54 di Matt Tyrnauer (9/11), è dedicato all’omonimo locale notturno epicentro dell’edonismo degli anni Settanta, uno dei più importante e trasgressivi night club di tutti i tempi (il documentario sarà distribuito in Italia dalla BIM e disponibile On Demand dall’11 gennaio 2019).

 

 


Eventi Speciali
Nella sezione eventi speciali, film ad alto contenuto spettacolare e che affrontano temi di grande attualità oltre ai già citati The Deminer, John Mcenroe: in the Realm of Perfection (5/11), The State Against Mandela and the Others (4/11), The Fourth Estate (8/11), la sezione presenta Hayati (My Life) di Sofia Escudè e Liliana Torres (4/11), documentario che parte dal celebre episodio di cronaca quando il rifugiato siriano Osama Abdul Mohsen venne ‘sgambettato’ da una giornalista ungherese, per mostrare come vive una famiglia di profughi, che tenta di restare unita nonostante i suoi membri vivano dispersi ai quattro angoli d'Europa.

Uno sguardo dietro le quinte del processo a Dilma Rousseff, prima donna presidente del Brasile nel documentario in "O processo" di Maria Ramos (8/11) imprigionata e torturata dall’ex dittatura militare, Dilma Rousseff deve affrontare l’impeachment con l’accusa di reati fiscali. Della Tanzania e dei suoi cambiamenti socio-culturali si parla nello straordinario viaggio a bordo del treno che collega le periferie alla capitale in Tanzania Transit di Jeroen van Velzen (10/11). Uno dei maggiori capolavori di Hitchcock (La donna che visse due volte/Vertigo) è protagonista di un'acuta rilettura cinefila ad opere di Evan Johnson, Galen Johnson, Guy Maddin (in The Green Fog, 6/11). In programma anche The Silence of Others di Almudena Carracedo, Robert Bahar, prodotto, tra gli altri, da Pedro Almodovar, sull’epica lotta delle vittime della dittatura spagnola sotto il generale Franco, tutt’oggi in cerca di giustizia (9/11) e Talking Money di Sebastian Winkels, presentato in collaborazione con Fondazione Finanza Etica, curioso dietro le quinte del moderno sistema bancario, dalla Bolivia al Pakistan, in cui si assiste ad una serie di incontri tra consulenti bancari e i loro clienti (9/11).

 

Novità della 59a edizione, la collaborazione con KinderDocs (Grecia) che darà luogo ad un "festival nel festival" con un programma di documentari indirizzati a bambini e adolescenti, ma di grande interesse anche per insegnanti e genitori. I film in programma parlano di amicizia, famiglia, educazione, social media, creatività, arte, musica, danza, psicologia, migrazione, ambiente. Tra questi, assolutamente da segnare, il sorprendente More Human Than Human (del 2018, 79’) di Tommy Pallotta e Femke Wolting, che esplora il ruolo delle intelligenze artificiali nella nostra vita quotidiana e del ruolo che si apprestano ad assumere nell'immediato futuro (7/11).

 

 

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