Attrarre i giovani verso i mestieri dell’artigianato, promuovere una maggiore visibilità internazionale dei prodotti, tenere le botteghe aperte anche nei fine settimana: sono questi i principali suggerimenti che scaturiscono dalle risposte al sondaggio on line promosso dal Comune sull’artigianato artistico e tradizionale a Firenze. Il sondaggio è stato realizzato dall’amministrazione comunale come contributo al Libro Verde, un vero e proprio piano per il rilancio dell’artigianato artistico e di tradizione a Firenze, che fissa gli obiettivi generali e strategici che andranno perseguiti insieme ad una serie di soggetti coinvolti dall’amministrazione: Artex, Camera di commercio, Cna, Confartigianato, Fondazione Artigianato Artistico, Università, Istituti bancari-Abi, Osservatorio dei mestieri e delle arti, Artigianato e Palazzo, Regione Toscana. Il Libro verde oggi è stato consegnato a tutti i consiglieri comunali, in attesa di una prossima seduta del consiglio dedicata al tema dell’artigianato. “Inoltre, entro la metà di dicembre organizzeremo una iniziativa pubblica – annuncia il vicesindaco - per presentare il risultato finale di questo lavoro, insieme a tutti i soggetti coinvolti”.
Le risposte al questionario, presente sul sito del Comune nel periodo agosto-ottobre, sono state 388: di queste 225 di consumatori e 192 di artigiani. Per quanto riguarda i consumatori, sono prevalentemente donne (il 65,33%), hanno un titolo di studio elevato (media superiore 36%, università 56%) e una età media di 47 anni; mentre le imprese sono per il 51,56% di tradizione familiare e per il 48,44% di nuovo impianto.
Emerge che l’artigianato è ritenuto importante soprattutto perché promuove una produzione locale unica la mondo (56,19%) e perchè può creare posti di lavoro qualificati per i giovani; alla domanda se “prenderebbe in considerazione l’ipotesi di acquistare prodotti di artigianato locale” il 76% ha risposto affermativamente. Per quanto riguarda i problemi del settore, vengono imputati ai costi di produzione elevati (dal 45,8%), alla scarsa visibilità (25,7%), alla non conoscenza dello Spazio Arti e Mestieri al Conventino (51,2%); molti pensano anche si senta la mancanza di un marchio.
Infine, le risposte sul modo di uscire dalla crisi: per la maggioranza la scuola dovrebbe avvicinare i giovani all’artigianato (88,67%); molti pensano anche che sia necessaria una promozione per aumentare la visibilità a livello internazionale con la creazione di reti strutturate (68,3%) ed altri auspicano la possibilità di visitare le botteghe nel fine settimana (44,3%).
“Dal sondaggio emergono molti elementi utili a rafforzare il nostro lavoro – sottolinea Nardella – Fra questi, la necessità di un impegno concreto verso i giovani per promuovere la professione dell’artigiano; la sollecitazione a promuovere con maggiore incisività la Fondazione per l’Artigianato artistico, unico strumento operativo a disposizione di enti locali ed associazioni; il richiamo forte a supportare le imprese per abbattere i costi di gestione”.
Il Libro verde presenta un piano ambizioso, che come spiega Nardella “ha alla base un’idea moderna dell’artigiano, che non potrà più essere il singolo operatore chiuso nella propria bottega, legato a tecniche e stilemi del passato, ma dovrà assumere sempre più le caratteristiche della piccola e media impresa, rivolta all’innovazione tecnologica e all’internalizzazione”. E le azioni indicate vanno dalla formazione delle giovani generazioni alla ricognizione dei mestieri della tradizione; dalla valorizzazione delle eccellenze all'individuazione di nuovi profili sociali; dal favorire la produzione, commercializzazione e comunicazione dei prodotti alla definizione di nuovi contesti normativi. “Qualità dei materiali, personalizzazione, innovazione devono diventare i caratteri vincenti – ha spiegato il vicesindaco – in un settore dove accanto ad alcuni artigiani di eccellenza, capaci di inserirsi nei flussi commerciali mondiali, esiste una fascia molto più ampia costretta a resistere su un mercato locale sempre più ristretto e impoverito dalla crisi economica”.
“Vogliamo introdurre tariffe agevolate per i rifiuti, progetti per nuovi finanziamenti, percorsi di apprendistato per i giovani” ha aggiunto Nardella, che ha citato alcune iniziative precise già contenute nel piano che l’amministrazione si impegna ad attivare: economiche, di promozione, di formazione e di marketing, oltre ad una campagna per il riconoscimento giuridico dell’artigianato fiorentino come patrimonio immateriale Unesco.
Riguardo l’attività economica, sono previsti affitti calmierati agli artigiani di immobili di proprietà del Comune di Firenze nel centro storico; riduzione dei canoni e tariffe per le piccole aziende artigiane (un primo segnale è il riequilibrio della Tia tra famiglie e imprese nel 2012); salvaguardia del made in Florence con la partecipazione a fiere internazionali, ambasciate, città gemellate. Si pensa alla creazione di un ‘handcraft shop’ nel centro storico e allo sviluppo di modelli di turismo specializzato nell’artigianato artistico. Una attenzione particolare va alla valorizzazione dello Spazio Sam al Conventino in via Giano della Bella, che deve diventare in tutto e per tutto il cuore del sistema dell’artigianato artistico metropolitano.
Fondamentale è anche il settore della formazione, in cui “è strategico creare nuovi modelli e percorsi di integrazione” e in cui si prevede una forte sinergia con l’Università. Proprio nel settore della formazione si concentra uno dei progetti più ambiziosi dell’amministrazione, che nel 2013 darà vita un polo di alta formazione sull’artigianato presso il Pio Istituto de’Bardi. “Un progetto – ha spiegato il vicesindaco – che ha obiettivi precisi: formazione pratica e teorica sulle tecniche artigiane della tradizione del nostro territorio; avviamento all’impresa; promozione e diffusione dell’artigianato artistico nel mondo; commercializzazione dei prodotti artigiani; progetti pilota di approccio dei mestieri d’arte rivolti alle scuole dell’obbligo”. E ancora, è previsto di favorire l’adesione a progetti e reti europee, ad eventi e fiere all'estero (già avviati in Sudafrica, Usa, Giappone e Romania). “In questo settore – ha detto Nardella - è necessario poter fare leva su un soggetto unitario, locale o regionale, che stringa accordi strutturali: la presenza sporadica alle fiere internazionali rappresenta, per le imprese più piccole un onere troppo elevato se affrontato in solitudine”. Importante infine anche il campo del marketing on line, con la progettazione e messa in rete del primo sito di e-commerce degli artigianati fiorentini, ancora troppo lontani dalla galassia di internet, che per molti è ancora un mondo sconosciuto.
Fra le altre proposte concrete contenute nel Piano, lo sviluppo dei ‘Temporary Shops’ nel centro fiorentino; la realizzazione di materiale promozionale; la creazione di percorsi territoriali, partendo dalle più interessanti botteghe artigiane; un nuovo rapporto con il sistema museale e dei beni culturali per souvenirs di qualità; l’interazione progettuale tra artigiani e professionisti (architetti, interior designer, ecc) per laboratori permanenti tematici riservati a scuole, turisti, giovani e famiglie; il progetto “Mani che Imparano” finanziato dalla Maison Gucci per le scuole medie superiori; i progetti nazionali ed internazionali di mobilità e di rete tra artigiani.
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