Prime condanne a Firenze per alcuni dei sette artigiani pellettieri che nel giugno 2017 vennero messi ai domiciliari nell'inchiesta di procura e GdF sul giro di contraffazione di prodotti di marchi di alta moda falsi come Hermes, Louis Vuitton, Chanel, Gucci, Balenciaga, Prada, Cavalli e Celine.
Pezzi di alto pregio, difficili da distinguere dall'originale, venduti a prezzi molto inferiori a quelli veri come la celebre borsa Birkin in pelle di coccodrillo del Nilo di Hermes venduta, come falso, a 18.000 euro.
Tra i luoghi di smercio dei falsi realizzati in Toscana, anche uno showroom allestito in un condominio di Milano dove abitano personaggi dello spettacolo e della tv.
Il giudice Paola Belsito ha condannato in processo con rito abbreviato, a 2 anni e 4 mesi, e 2.000 euro di ammenda, due degli indagati, Maurizio Amato e Sonia Buffa, mentre ha patteggiato 2 anni e 4 mesi un terzo artigiano coinvolto, Maurizio Lavacchini.
Gli altro quattro indagati - Alessandro Nardini, Vanna Bettini, Simona Dini, Mattia Pesci, tutti incensurati, che hanno già risarcito il danno alle aziende danneggiate - hanno chiesto al giudice la ''messa alla prova'' in lavori socialmente utili da svolgere presso associazioni no profit.
Il 13 marzo ci sarà l'udienza per la decisione. Nell'operazione della GdF furono sequestrati 147.000 pezzi per vari milioni di euro.
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