Sarebbero cinque gli indagati nel fascicolo aperto dalla procura di Firenze per l'inchiesta sulla Fondazione Open. Lo riferiscono alcuni quotidiani, che rivelano anche che nel mirino degli inquirenti, oltre alla trentina di perquisizioni in aziende e società in Italia per sequestrare ricevute di versamenti in denaro, ci sarebbe anche una Srl (società a responsabilità limitata) con sede in Lussemburgo.
Nel registro degli indagati, al momento, risulterebbero iscritti innanzitutto due ex vertici della stessa Open, l'avvocato Alberto Bianchi, ex presidente della fondazione, indagato per traffico di influenze illecite e finanziamento illecito ai partiti, e l'imprenditore fiorentino Marco Carrai, iscritto con l'accusa di finanziamento illecito, e che faceva parte del Cda della Fondazione, oltre ad essere uno degli amici più stretti dell'ex premier Matteo Renzi.
Con accuse diverse, tra cui il riciclaggio e l'autoriciclaggio, figurerebbero, poi, l'imprenditore fiorentino Patrizio Donnini e Lilian Mammoliti, una delle organizzatrici delle convention della Leopolda, oltre a Lino Bergonzi manager della società Renexia (gruppo Toto).
All'origine dell'inchiesta, giunta fino all'elenco dei finanziatori di Open, ci sarebbe una plusvalenza realizzata da Donnini con la vendita di alcune società attive nel settore dell'energia green.
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