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Regione Toscana

Incendi boschivi, online il bollettino sul rischio con i comportamenti virtuosi

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Un sistema di previsione degli incendi boschivi in Toscana, in grado di offrire Comune per Comune, giorno dopo giorno, il livello di rischio di sviluppo e di propagazione degli incendi nei boschi grazie ad una scala di colori che va dal verde (basso rischio) al rosso (rischio molto alto).

Uno strumento destinato alle comunità locali e ai cittadini, in modo tale che possano attuare i comportamenti più adeguati durante le fasi di rischio indicate. È questa la novità promossa dal Servizio Antincendi Boschivi (AIB) della Regione Toscana per l'estate 2019. Il bollettino è visibile all'indirizzo https://geoportale.lamma.rete.toscana.it/bollettino_incendi/index.html.

Ad annunciarla è stato Marco Remaschi, assessore all'agricoltura e alle foreste, facendo il punto sugli incendi boschivi e sui dati del primo semestre dell'anno. Nell'occasione ha anche ricordato a tutti i cittadini che "in caso di incendio attivo, chiunque lo avvisti può e deve telefonare al Numero verde 800425425 della Regione Toscana o al 115 dei Vigili del Fuoco. Fino al 31 agosto - ha aggiunto - è anche vietata qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all'interno delle aree attrezzate".

Cambia lo scenario, cambiano le strategie, cambia il Piano AIB

"La novità del Bollettino Rischio Incendi Boschivi è prevista dall'ultima edizione del Piano AIB della Regione Toscana valido per il periodo 2019-2021 e redatto a partire da alcune considerazioni che hanno mutato gli scenari del settore" ha detto l'assessore. "La crisi climatica, l'espansione dei boschi e della loro densità, l'avvicinamento di questi ultimi alle case, sono tra i fenomeni che, a livello internazionale e anche locale, causano con sempre maggiore frequenza vasti incendi boschivi, spesso in simultanea con alte velocità ed elevate intensità, in grado di causare ingenti danni economici e talvolta la perdita di vite umane".

"Questo cambiamento di scenario coinvolge anche la Toscana", ha aggiunto Remaschi. "Non è un caso che negli ultimi anni il servizio della Regione Toscana deputato a contrastare gli incendi boschivi (AIB) sia stato sollecitato oltre misura, arrivando, in particolare negli anni 2012, 2017 e 2018, al limite della sua capacità di estinguere gli incendi. Una dinamica che ha coinvolto anche le più evolute organizzazioni AIB internazionali, inermi di fronte a questi fenomeni estremi. Il monito, valido per tutti, è che gli incendi boschivi non possono essere contrastati meramente con un approccio emergenziale: la lotta attiva è una risposta ma non l'unica soluzione del problema, anche la prevenzione è fondamentale".

I quattro livelli di rischio del Bollettino

Per la prima volta la classificazione del rischio è il frutto di una procedura condivisa a livello nazionale è individua quattro livelli di pericolosità, così come già avviene, ad esempio, per le allerte meteo. Alle quattro classi di rischio sono associati altrettanti colori - verde, giallo, arancio, rosso, a cui corrisponde la descrizione dello specifico scenario atteso - che, per ogni singolo comune della Toscana, consentono di individuare immediatamente il livello di pericolo di innesco e propagazione degli incendi."

VERDE, rischio basso. Le condizioni sono tali da generare un incendio con intensità del fuoco molto bassa e propagazione molto lenta.

GIALLO, rischio medio. Le condizioni sono tali da generare un incendio con intensità del fuoco bassa e propagazione lenta.

ARANCIO, rischio alto. Le condizioni sono tali da generare un incendio con intensità del fuoco elevata e propagazione veloce.

ROSSO, rischio molto alto. Le condizioni sono tali da generare un incendio con intensità del fuoco molto elevata e propagazione estremamente veloce.

Questo sistema di previsione è stato predisposto in collaborazione con il Consorzio LaMMA e Cnr-Ibe utilizzando l'indice canadese FWI (Fire Weather Index) che determina quotidianamente il livello di rischio di sviluppo e propagazione di incendio sul territorio a partire dallo stato di idratazione dei combustibili vegetali morti, dall'andamento climatico e viene calcolato sulla base di parametri meteorologici come la temperatura dell'aria, l'umidità relativa, la velocità del vento e le precipitazioni delle ultime 24 ore.

Oltre al monitoraggio del rischio è prevista una sezione che evidenzia i comportamenti corretti che ciascun cittadino deve tenere per evitare l'innesco di un incendio forestale e anche in caso di avvistamento di un principio di incendio. L'adozione di comportamenti corretti è fondamentale per ridurre la probabilità di innesco e propagazione di un incendio. Ci sono attività che, anche se compiute senza intento doloso, possono infatti provocare un incendio.

Il Piano antincendi boschivi 2019-2021

Il Piano operativo approvato dalla Giunta regionale ha l'obiettivo di rafforzare il sistema di previsione per ottenere dati, modelli e analisi del rischio sempre più efficaci, a vantaggio sia degli addetti ai lavori che dei cittadini potenzialmente coinvolti. In tal senso vengono definiti gli interventi che dovranno essere attuati per contenere gli eventi dentro la capacità di spegnimento dell'organizzazione regionale AIB, riducendo così il livello di rischio di sviluppo e propagazione di incendi forestali, salvaguardando l'incolumità della popolazione. Il Piano detta anche le linee di indirizzo per migliorare la formazione e la specializzazione del personale destinato a spegnere gli incendi affinché sia sempre più preparato nell'affrontare i nuovi scenari di lotta attiva.

Come funziona il Servizio Antincendi Boschivi della Regione Toscana

La segnalazione di incendi boschivi può partire da strutture del Servizio antincendi boschivi o da cittadini tramite il numero verde 800425425 della Regione Toscana o il 115 dei Vigili del Fuoco; le chiamate sono poi indirizzate alla Sala Operativa Unificata Permanente della Regione (SOUP) o ai Centri Operativi Provinciali (COP) in relazione agli orari operativi.

La lotta attiva è quindi coordinata operativamente dalla SOUP, che si trova a Firenze presso la sede regionale di Novoli, e da sette COP attivi nei mesi di luglio e agosto con orario 8-20. La direzione delle operazioni di spegnimento è svolta da 180 operatori di Regione Toscana e degli Enti competenti. Sul territorio sono impegnate Unioni di Comuni, Città metropolitana di Firenze, Comuni ed Enti Parco regionali, che organizzano squadre operative costituite da circa 450 operai forestali idonei all'AIB, ai quali si affiancano le associazioni di volontariato AIB che in Toscana riuniscono circa 4.200 volontari, tra i soci del Coordinamento Volontariato Toscano e di Croce Rossa Italiana.

I mezzi e il personale operativo

Complessivamente la struttura regionale dispone di circa 600 mezzi, tra fuoristrada e autobotti allestiti per gli interventi di spegnimento e per il controllo del territorio (circa 470 leggeri e 130 pesanti). Inoltre la Giunta regionale tramite gara di appalto, mette a disposizione 10 elicotteri per il supporto alle forze terrestri nello spegnimento degli incendi boschivi. Il contratto prevede uno schieramento variabile in relazione alle condizioni di rischio che va da un minimo di un elicottero al massimo di dieci, nello schieramento estivo. Quando necessario vengono attivati i Canadair nazionali.

Il Centro regionale AIB La Pineta di Tocchi

Presso il Centro regionale AIB La Pineta di Tocchi, a Monticiano (Siena), viene effettuato l'addestramento e l'aggiornamento di tutto il personale AIB, con il coinvolgimento annuale di circa 1.300 operatori antincendi boschivi. Un lavoro utile a rafforzare l'organizzazione dei servizi di lotta attiva, in particolare per garantire un adeguato livello tecnico e assicurare lo svolgimento in piena sicurezza delle operazioni di spegnimento.

Il Centro è la struttura di riferimento per la specializzazione di alcune figure tecniche quali direttori delle operazioni, analisti, logisti, gruppi addetti all'uso del fuoco (GAUF), etc. che rispondono alla necessità di rafforzare la specificità tecnica del personale impegnato ad affrontare incendi boschivi sempre più complessi.

Attraverso il Centro si sono anche sviluppate le linee di indirizzo relative all'attività di prevenzione AIB definite dal Piano operativo: piani specifici di prevenzione, uso del fuoco prescritto, Comunità antincendi boschivi.

Piani Specifici di prevenzione AIB

Dopo un'estate impegnativa come quella del 2017, la Regione Toscana ha apportato alcune importanti modifiche alla propria legge forestale, introducendo la realizzazione di Piani specifici di prevenzione AIB e l'attivazione sul territorio delle Comunità del Bosco, considerando prioritaria la necessità di ridurre il potenziale di rischio rappresentato dall'eccessivo carico di combustibile, al fine di contenere la propagazione degli incendi boschivi entro la capacità di estinzione dell'Organizzazione regionale AIB.

I Piani Specifici di prevenzione AIB, riferiti ad un periodo minimo di dieci anni, prevedono gli interventi colturali straordinari per migliorare gli assetti vegetazionali degli ambienti naturali e forestali, nonché le opere e gli impianti destinati alla prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi.

Le Comunità del Bosco

Per quanto riguarda le Comunità del Bosco, le recenti modifiche normative rispondono alla necessità di coinvolgere la collettività nella gestione attiva del patrimonio boschivo. Partendo dal principio che tutti i cittadini hanno un'enorme responsabilità nei confronti del bene bosco, più aumenta tale consapevolezza maggiore sarà il presidio e la cura del bene comune.

L'idea di Comunità del Bosco è nata dall'esperienza positiva realizzata da Regione Toscana aderendo alla rete internazionale delle foreste modello nel 2009 e arrivando nel 2012 alla realizzazione, sulle Montagne Fiorentine, della prima foresta modello italiana. In questo modo la Regione promuove un insieme di aree gestibili omogeneamente con la finalità di innescare processi di recupero e miglioramento ecologico, anche a scopo di prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi boschivi.

I dati e le statistiche del 2019

Il 2019 ha presentato subito il conto, a cominciare dalla stagione invernale che tradizionalmente in Toscana è la più tranquilla: l'ultima settimana di febbraio ha fatto registrare particolari condizioni che hanno favorito la propagazione degli incendi boschivi (bassa umidità e forti venti di grecale) sviluppatisi in un numero straordinario per questo periodo dell'anno, ben 51, e in un brevissimo arco di tempo, percorrendo una superficie boscata di circa 900 ettari, molto superiore alle medie del periodo.

A livello statistico il primo semestre del 2019 si è chiuso con un totale di 208 incendi forestali che hanno percorso una superficie boscata pari a circa 1.400 ettari: nettamente superiore alla media di circa 290 ettari registrata nello stesso periodo nell'ultimo decennio.

Scarica i dati dal 2000 al 2018

Le province più colpite

La provincia interessata dagli eventi più rilevanti è stata quella di Lucca, seguita da Pisa e Pistoia.

A Lucca gli eventi sono stati 46 dall'inizio dell'anno e hanno percorso circa mille ettari di bosco, contro i 400 ettari registrati nel primo semestre di tutti gli 8 anni precedenti.

A Pisa sono bruciati in sei mesi oltre 236 ettari di bosco, contro un totale di 93 ettari percorsi nello stesso semestre dal 2011 al 2018. Per far saltare tutti i riferimenti statistici in questa provincia è bastato un unico evento esteso su 230 ettari di pineta a Vicopisano e nato dalla disattenzione di un cittadino che non ha tenuto conto delle norme che impediscono di effettuare abbruciamenti di residui vegetali in presenza di vento.

 

 

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