Al processo per la strage di Viareggio, nel giugno 2009 che costò la vita a 32 persone a seguito del deragliamento di un treno che trasportava gpl, arrivano le richieste di condanna e sono durissime. Per l'allora amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, i pubblici ministeri hanno chiesto una condanna a 16 anni, un anno in meno invece è stato chieto per l'ex ad Rfi, Michele Mario Elia. Nove gli anni chiesti per i dirigenti Salvatore Andronico e Mario Castaldo (Trenitalia Cargo), per Giovanni Costa e Giorgio Di Marco (Rfi); 5 anni per Calogero Di Venuta (Rfi Firenze). Chiesta invece l'assoluzione per Andreas Barth dell'officina Jugenthal Waggon di Hannover e Andreas Carlsson responsabile di stabilimento Jugenthal Waggon Hannover. I capi di imputazione sono disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni. Per l'accusa, bisogna riconoscere le responsabilità di Ferrovie dello Stato Rfi, Trenitalia e Fs logistica, cui vengono imputate responsabilità in fatto di sicurezza. Assoluzione invece è stata per Cima Riparazione. A Fs, Rfi, Trenitalia, Fs Logicista e Gatx Rail Austria, proprietaria del carro deragliato, i pm chiedono una sanzione pecuniaria di un milione di euro. La stessa cifra è stata chiesta per la Jungenthal di Hannove e Gatx Rail Germania.
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