"E' davvero una storia orribile, alla quale si fa fatica a credere. Una storia che purtroppo rischia di gettare discredito su una categoria, quella degli infermieri, che invece è fatta da persone che svolgono il loro lavoro con competenza, professionalità, dedizione, spirito di sacrificio, grande senso etico. Il mio pensiero e la mia solidarietà ai parenti delle vittime. E il mio ringraziamento ai carabinieri del Nas e alla magistratura, che hanno condotto le indagini, alle quali la Asl ha collaborato e a ha dato impulso". Sono le parole dell'assessore regionale toscano alla salute, Stefania Saccardi, che è intervenuta sulla tragica vicenda dell'ospedale di Piombino che ha visto l'arresto di un'infermiera accusata di aver provocato la morte di 13 pazienti tra 61 e 88 anni, con la somministrazione di dosi massicce di anticoagulante (nella foto viene mostrato dai carabinieri).
"Verificheremo - aggiunge l'assessore - se vi sia adeguata attenzione nella valutazione dei casi; voglio tuttavia sottolineare che l'indagine è partita sulla base di due denunce da parte del SSR e che, appena avuto il sospetto del coinvolgimento dell'indagata nei fatti, l'infermiera venne spostata dal suo posto di lavoro""
"Continueremo ad assicurare alla giustizia tutta la nostra collaborazione nel proseguimento delle indagini" prosegue l'assessore sottolineando "che si tratta di un caso isolato: la missione di un infermiere non è certo quella di dare la morte, ma invece curare, assistere, alleviare il dolore. E questo fanno, con deontologia professionale, gli infermieri del servizio sanitario toscano".
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