La variante al Piano Urbanistico Esecutivo di Castello entro il mese di settembre sarà approvata definitivamente dalla Giunta del Comune di Firenze.
L'area a nord-ovest della città strategica per la realizzazione del nuovo aeroporto (con la pista parallela al raccordo autostradale da 2.400 metri) ed il nuovo stadio della Fiorentina (poiché lì “troverà casa” la riqualificazione dei mercati alimentari generali Mercafir andando a liberare la zona attualmente occupata dagli stessi e dove insiste il progetto della cittadella viola e nuovo impianto da 40,000 spettatori).
Recentemente sono scaduti i tempi per presentare a Palazzo Vecchio le osservazioni alla variante e in questi giorni gli uffici del Comune stanno analizzando le osservazioni pervenute. Poi il sì della Giunta del Sindaco Nardella.
Il via libera appare scontato, poiché la variante è in “diminutio”, ovvero va a ridurre di circa il 46% la capacità di edificazione di un piano già approvato in via definitiva.
Un passo formale, ma non determinate affinché ACF Fiorentina rispetti il termine del 31 dicembre 2018 per integrare in ogni sua parte il progetto definitivo del nuovo stadio e cittadella.
Per gli allergici ai fatti e per i reticenti agli atti, ricordiamo che in una epistola datata 28 novembre 2017 e indirizzata al Comune di Firenze, ACF Fiorentina comunicava formalmente a Palazzo Vecchio che vi erano “due condizioni essenziali per poter dar corso all'iter procedurale finalizzato alla realizzazione dell'iniziativa” (stadio ed opere connesse). La Società viola chiedeva sei mesi di tempo “a partire dalla definizione della procedura di VIA dell'aeroporto e dall'adozione della variante relativa al nuovo posizionamento della Mercafir”.
A fine giugno scorso è stata adottata la variante al PUE di Castello che ricolloca la Mercafir, mentre la definizione della Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) dell'aeroporto è avvenuta a fine dicembre 2017.
“Abbiamo da sempre sostenuto di essere in grado di completare il progetto definitivo, con il relativo piano economico-finanziario, in sei mesi da quando siano chiariti tutti i termini di riferimento, ribadiamo – sottolineava la missiva ACF – che questo è per noi possibile e siamo pronti a farlo”.
Lo scorso 26 giugno Palazzo Vecchio, dato che tutte le richieste del Club gigliato erano soddisfatte, ha fissato il 31 dicembre 2018 come termine ultimo.
26 giugno – 31 dicembre: sei mesi e qualche giorno.
Donato Mongatti
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