"Sono disastrosi i ritardi dei treni dei pendolari del Valdarno nel 2018 e la Regione Toscana è reticente perchè nasconde i dati dei ritardi all'interno del proprio sito web, invece di renderli noti".
E' l'accusa del portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, dopo aver scoperto, per caso, a margine in una pagina interna della Regione, "Muoversi in Toscana", le schede con i dati mensili della puntualità dei treni regionali, linea per linea, dall'aprile al dicembre 2018. "Sono dati mai divulgati e resi pubblici dalla Regione - continua il portavoce Da Re - e quelli della linea aretina e del Valdarno sono sconcertanti, perchè riportano la bassa "puntualità" dei treni più affollati, a riprova delle proteste dei pendolari del Valdarno". Il portavoce del comitato ha estratto i dati del 2018, rielaborati con una tabella (IN ALLEGATO SOTTO), che riportano le medie di puntualità con arrivi entro massimo 5 minuti, quindi treni considerati puntuali, alle fermate e arrivi in varie stazioni: Montevarchi (dove i treni dovrebbero essere monitorati secondo il contratto di servizio), Firenze S.M.Novella e Campo di Marte.
La maglia nera del treno più in ritardo è assegnata all' 11805 Pistoia-Arezzo del pomeriggio alla fermata di Montevarchi con la media di aprile dell'incredibile 15,8% dei treni puntuali e del 27,3% di luglio, ma non scherza anche il treno 2313 Firenze-Roma del pomeriggio, sempre a Montevarchi, con la media del 33,3% in aprile e del 41,9% in maggio, così come il treno 11803 Prato-Chiusi del pomeriggio a Montevarchi con la media del 42,1% in aprile e del 52,4% in novembre. Ma anche altri treni hanno bassa la puntualità: il 6604 Chiusi-Pistoia della mattina presto, alla fermata di Campo di Marte, con il 47,8% in orario a dicembre e il 48% a novembre, con la beffa dei recuperi dei ritardi lungo il percorso e l'aumento della puntualità alla stazione finale di Pistoia. Negativa anche la puntualità del treno 2317 Firenze-Roma del pomeriggio a Montevarchi con il 54,8% in orario sia in maggio che in ottobre. "La puntualità dei treni sarebbe da verificare meglio - riflette il portavoce - visto che i tempi di percorrenza sono in genere larghi così da permettere i recuperi dei ritardi, mentre il tempo di arrivo in stazione sarebbe da aumentare di 1-2 minuti in più, perchè verrebbe misurato all'ingresso e non alla fermata reale del treno". Il portavoce Da Re conclude rivolgendosi alla Regione: "perchè ha tenuto nascosti questi dati sulla scarsa puntualità dei treni nel 2018 e non ha avuto il coraggio di renderli pubblici ai pendolari?".
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