E' cosa nota che il programma di mandato presentato dal sindaco Dario Nardella, almeno in parte, sia “condivisibile” da Firenze riparte a sinistra con Sinistra Ecologia Libertà, Firenze a Sinistra e Rifondazione Comunista. Quel che emerge però “a seguito di uno studio approfondito del testo – afferma il capogruppo Tommaso Grassi – è la difficoltà di passare dalle belle parole ad azioni concrete condivisibili”. Certo è, spiega il capogruppo di opposizione, che “si tratta di un documento molto meno rose e fiori delle circa 15 slide presentate a luglio. Eppure nelle linee guida del programma quinquennale per Firenze sono evidenziati passaggi che lasciano più di un dubbio. Qualche esempio? “Nel settore educativo, dagli asili nido ai progetti per l'infanzia – specifica Grassi - si punta in modo eccessivo sul rapporto con il privato e si affida, a quest'ultimo, ogni possibile soluzione. Si tratta di una scelta strategica che non ci sorprende, ma si basa sul settore privato che è sempre più invasivo e più diffuso. Ed è un settore che tende a tagliare i costi e a far profitto, azioni che nel campo dei servizi sono devastanti sia per la qualità dell’offerta che per i lavoratori. Senza parlare dei riscontri che possono avere sugli utenti finali”. E' anche su questo punto che, annuncia il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra, ci sarà una forte attenzione che guiderà le scelte politiche dell'opposizione di sinistra. “Ci presentiamo di nuovo alla città in modo propositivo e ribadiremo le soluzioni avevamo avevamo prospettato in campagna elettorale” spiega Grassi, che sottolinea: “Il dialogo politico e il governo amministrativo di una città devono partire dal confronto e dal vaglio di ogni differente idea: il dialogo deve essere aperto e l'ascolto non condizionato dall'essere parte di una maggioranza schiacciante in termini numerici”. Tra gli altri punti critici Grassi evidenzia come, nel programma di mandato, emerga “in maniera chiara e limpida l'accettazione del modello delle grandi opere come il tunnel sotterraneo e la stazione Foster per l'alta velocità. Poco importa se si dice che si presterà attenzione a come saranno fatti i lavori: quanto emerge, ad oggi, è più che sufficiente per essere nettamente contrari all'opera. Così come viene più volte ripetuto come strategico il G8 del 2017; scelta propedeutica, a dire di Nardella, a portare fondi per opere non meglio precisate che rischia, così come la visita del Papa, di rappresentare un mero evento spottistico. In particolare il G8: uno di quelli che vanno a favorire solo chi amministra Firenze e danneggia chi la vive”. Altro tasto dolente è quello del rapporto con il privato. “Nei settori della cultura e dello sviluppo economico si continua a proporre l'intervento del privato per riqualificare contenitori e complessi monumentali, si veda la Fortezza. O la loro partecipazione in Fondazioni e nuovi carrozzoni, come la Firenze Grandi Eventi, da cui i privati potranno continuare a trarre beneficio. Peccato che gioverà solo a loro e a pochi altri, non certo alla collettività”. “Su altri temi sembra che chi governa non sappia neppure cosa è stato fatto” incalza Tommaso Grassi. “Si pensi – specifica - al tema della casa: lo Sportello casa dalla scorsa amministrazione è stato aperto e mai valorizzato, e adesso si propone come obbiettivo quello della sua creazione. Che significa? Si sa che esiste già oppure no? Questo evidenzia un livello di approssimazione e di superficialità che non ci saremmo aspettati a chi ha partecipato al governo della città negli ultimi 10 anni”. “Infine – conclude il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra – manca il benché minimo approfondimento su vari aspetti. Perfino sui punti più interessanti, che avevamo condiviso. Così restano solo ottimi propositi che non saranno realizzati in tempo. Mi riferisco, solo per citarne alcuni, all'artigianato e al piccolo commercio, ma anche agli interventi per l'imprenditoria giovanile e femminile, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il nuovo piano della mobilità, le bici, i servizi alla persona e i progetti sperimentali sull'assistenza post-ospedalieri. Cose condivisibili a parole ma che rischiano, in questi termini, di rimanere solo sulla carta per altri 5 anni”.
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