Le 15 associazioni che rappresentano le imprese del trasporto (Anitrav – ANAV Confindustria - CNA Fita Toscana – Confartigianato Trasporti Toscana – Confcooperative Lavoro e Servizi Toscana – Fai Trasporto Persone Toscana- Azione NCC – Unica Filt Cgil - URI Taxi – UGL TAXI – UIL trasporti taxi- Sitafi - Federtaxi Cisal- Comitato AIR- Casartigiani Toscana) esprimono il proprio dissenso nei confronti della modifica alla Legge sul Turismo che nella giornata del 13 novembre è stata presentata da un consigliere del PD. Tale modifica infatti andrebbe a discapito della sicurezza stradale con forti ripercussioni in termini di concorrenza nei confronti degli operatori professionali del trasporto pubblico non di linea (Taxi, Ncc e Noleggio autobus con conducente).
Consentire alle agenzie di viaggio di avvalersi di ogni mezzo di trasporto per il trasferimento dei propri clienti senza alcuna regola rappresenterebbe un colpo per le 2.168 imprese e i 4.532 addetti (tra collaboratori familiari e personale dipendente) che operano nel comparto del trasporto professionale.
Considerata l’importanza della questione, ed in particolare delle sue implicazioni sul tessuto imprenditoriale e occupazionale del settore, le associazioni che rappresentano le imprese del trasporto hanno avviato tutte le procedure per l’organizzazione di una forma di protesta congiunta delle due categorie a livello regionale per manifestare la disapprovazione nei confronti della misura proposta.
Palesemente contraria alle norme che regolano il settore, la proposta di modifica della legge regionale comporterebbe difatti l’introduzione di un nuovo modello economico di trasporto esente da tutti quei vincoli imposti invece a quel comparto fortemente regolamentato che è il trasporto pubblico locale non di linea.
Non a caso, conseguenza inaccettabile che si profilerebbe nella modifica introdotta sarebbe la totale esclusione dei conducenti non professionisti da ogni controllo.
In sintesi: il servizio di trasporto offerto, qualora venissero adottate le modifiche proposte, sarebbe identico a quello fornito dagli operatori professionali di trasporto in violazione di ogni standard di sicurezza prescritto dalla normativa vigente.
Siamo del parere che promuovere il principio secondo cui “tutti possono fare tutto” senza particolari qualifiche comprometterebbe negativamente la qualità del servizio, dequalificando i servizi resi nei confronti della domanda turistica.
Si aggiunga che l’evidente corrispondenza di tali attività rende legittimo un ulteriore motivo di censura: la sostanziale disparità di trattamento per i due operatori estrinseca una grave violazione delle disposizioni statali e comunitarie in tema di concorrenza che vincolano l’accesso delle imprese al mercato all’acquisizione dei titoli abilitativi imposti, alla sicurezza dei viaggiatori trasportati, all’omogeneità dei requisiti professionali e alla tutela delle condizioni di lavoro.
La sicurezza stradale ha rappresentato e rappresenta tuttora uno degli elementi qualificanti sui quali il tessuto imprenditoriale degli operatori del trasporto professionale ha investito ed ha sviluppato la propria attività, anche in virtù di regole stringenti che ne hanno delineato in modo puntuale il perimetro.
Non sarebbe legittimo, di conseguenza, acconsentire a che servizi analoghi possano perseguire standard di sicurezza a garanzia dell’utenza differenziati. A tal riguardo, siamo convinti che la proposta di modifica non garantirebbe standard adeguati nei confronti dei soggetti trasportati in virtù dell’ingiustificata elusione delle normative in materia di trasporto pubblico non di linea.
Con questa premessa, nell’ottica di un equo bilanciamento degli interessi dei diversi settori economici coinvolti, auspichiamo che in fase di audizione vi sia un significativo ripensamento da parte della Regione Toscana.