“Le modifiche elaborate dalla seconda commissione del Consiglio alla proposta di legge già approvata dalla Giunta della Regione Toscana non risolvono il problema dell’abusivismo ricettivo e non rappresentano certo la lotta all’evasione fiscale che era l’obbiettivo del testo originario”:
non hanno dubbi il presidente di Federalberghi Toscana, Paolo Corchia, e il presidente di Confindustria Alberghi Firenze, Giancarlo Carniani.
“La proposta degli 80 contratti per un massimo di tre appartamenti per gli affitti brevi con finalità turistiche, continua Corchia, è velleitaria, quasi una presa in giro per le aziende non solo alberghiere che fanno ricettivo nel rispetto delle regole e pagano le tasse”.
“I contratti sotto i 30 giorni, come sono il 90% degli affitti in questione, spiega il presidente Carniani , non hanno l’obbligo della forma scritta e della registrazione, quindi nessuno arriverà mai a denunciare l’81esimo, anche perché l’obbligo di comunicazione del soggiorno sia pure per una sola notte già oggi è regolarmente evaso. E’ sufficiente informarsi presso qualsiasi commissariato di polizia per scoprire che le comunicazioni si contano sulla dita di una sola meno: resta a nostro avviso indispensabile introdurre un codice identificativo di chi offre alloggio, specie se non in forma imprenditoriale, che consenta di creare un registro delle attività ricettive”.
“Ed invece, continua Corchia, istituti ufficiali come l’IRPET o la Banca d’Italia rivelano che in Toscana il 47,9% delle presenze (il che significa circa 40milioni di pernottamenti) non viene registrato. Stiamo parlando di una evasione su di un volume di affari che oscilla tra i 4 e i 6 miliardi all’anno”.
“La proposta di legge approvata qualche settimana fa dalla Giunta, commenta il presidente degli albergatori di Confindustria, aveva alcuni elementi base che facevano sperare che la nuova legge fosse una opportunità di rilancio dell’economia regionale in genere: da un lato la possibilità delle aziende alberghiere toscane di essere messe nelle stesse condizioni che ci sono in tutto il mondo, cioè di dare ristorazione ai non alloggiati e di offrire servizi complementari a quello del pernottamento ai clienti; dall’altro lato una normativa che facesse pagare le tasse a chi fino ad oggi non le ha pagate e che garantisse la sicurezza dei nostri cittadini con la comunicazione di chi non residente viene a soggiornare in Toscana”.
“Il testo della legge riformulato in seconda commissione, ha aggiunto il presidente di Federalberghi Toscana, vanifica il progetto della Giunta: non semplificando le procedure burocratiche sulla ristorazione, sopprimendo l’articolo che consentiva di promuovere le nostre destinazioni con un ventaglio di offerte che andasse al di là della semplice proposta di alloggio, introducendo regole per la cosiddetta Sharing economy che di fatto mantengono lo status quo, non consentendo il recupero di un solo euro dell’immensa evasione fiscale rappresentata dalle cosiddette locazioni turistiche”.
“C’è solo da augurarsi che, hanno auspicato ad una sola voce i due presidenti, i consiglieri regionali, in plenaria, martedì e mercoledì prossimi, mossi da una opportuna presa di coscienza civica riprendano in mano la proposta della Giunta ed approvino il testo originario”.
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