Bufera sull'ex ministro dem e deputato empolese Luca Lotti, al centro della vicenda delle nomine di giudici e magistrati che ha messo sottosopra l’Anm (associazione italiana magistrati).
Il fedelissimo ed ex braccio destro di Matteo Renzi, dopo vari pressing da amici e nemici di partito, ha comunicato al segretario del partito Nicola Zingaretti la sua "autosospensione dal Pd fino a quando questa vicenda non sarà chiarita".
La decisione arriva dopo la pubblicazione, su alcuni quotidiani, di un'intercettazione di Lotti in merito alle nomine di magistrati, in particolare quella del successore di Giuseppe Pignatone a Roma e sulle ipotetiche pressioni da fare a David Ermini, vice presidente del Csm. "Lo faccio per il rispetto che provo verso gli iscritti del Pd" ha scritto Lotti. Zingaretti ha definito la decisione "di grande responsabilità".
Il segretario del Pd ha ringraziato Lotti "per un gesto non scontato nei confronti della politica, delle istituzioni e del partito. Sono consapevole della difficoltà umana di questi giorni, ma ciascuno di noi ha una responsabilità alta nei confronti della comunità di cui facciamo parte e verso il Paese. Penso che questa scelta gli consentirà anche di tutelare al meglio la sua posizione in questa vicenda che, come ha detto lo stesso Lotti, deve essere ancora chiarita".
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