L'ex componente del cda della Fondazione Open, l'imprenditore Marco Carrai, fedelissimo dell'ex premier Matteo Renz, è indagato nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla procura di Firenze su presunti finanziamenti illeciti ai partiti.
Secondo l'accusa, infatti, "la Fondazione Open ha agito come articolazione di partito politico".
Ieri mattina la guardia di finanza aveva effettuato una lunga serie di perquisizioni a carico di diversi finanziatori della Fondazione.
"Ho fiducia che la magistratura chiarirà presto la mia posizione" si legge in una nota diffusa da Carrai, in cui aggiunge "so di non aver commesso reati e di aver sempre svolto i miei compiti rispettando la legge".
Nell'ambito dell'inchiesta, gli investigatori della guardia di finanza, coordinati dal procuratore Giuseppe Creazzo e su disposizione dei pm Luca Turco e Antonino Nastasi, hanno eseguito in diverse città italiane perquisizioni ad alcuni finanziatori di Open, molti dei quali figuravano pubblicamente nell'elenco disponibile online della fondazione.
Alcuni imprenditori, titolari di società con sede a Firenze, Chieti e Roma, risulterebbero indagati per le ipotesi di reato, contestate a vario titolo, di autoriciclaggio, riciclaggio, appropriazione indebita aggravata e false comunicazioni sociali.
Le perquisizioni e anche il coinvolgimento di Carrai sono conseguenza di controlli fatti nello studio dell'avvocato Bianchi nel settembre scorso, quando venne acquisita la documentazione di Open, compresi gli elenchi dei finanziatori.
Secondo l'ipotesi della procura fiorentina, però, Open avrebbe funzionato come articolazione di partito e impiegata come strumento di finanziamento illecito.
Gli investigatori avrebbero individuato presunte anomalie tra le prestazioni professionali, rese da Bianchi e collaboratori del suo studio, e i finanziamenti avuti dalla Open, a partire da una parcella che la holding Toto avrebbe pagato nel 2016 all'ex presidente della fondazione per una consulenza in una causa amministrativa.
Adesso, però, gli inquirenti starebbero valutando anche operazioni relative al periodo delle primarie del Pd del 2012 e al 'Comitato per Matteo Renzi segretario'. L'attenzione si sarebbe centrata pure su alcune ricevute di versamento da parlamentari.
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