VIDEO - Omicidio Ciatti, parla il padre di Niccolò: "Vogliamo giustizia"

E' il 12 agosto del 2017 quando Firenze si sveglia con la notizia che è morto un ragazzo. E' Niccolò Ciatti, 22 anni di Scandicci. Lavorava ogni mattina al mercato centrale dove era molto conosciuto.

 

E' stato ucciso in una discoteca di Lloret de Mar, sulla Costa Brava in Spagna, dove era in vacanza con i suoi amici, colpito da un violentissimo calcio alla testa durante un pestaggio in discoteca.

 

Niccolò muore dopo un giorno d coma. Pochi minuti dopo la fatale aggressione i Mossos d'esquadra, i poliziotti catalani, arrestano tre giovani russi di 20, 24 e 26 anni Qualche ora dopo tv e siti internet diffondono il video dell'omicidio.

 

Un brutale accanimento sul ragazzo a terra esanime tra le centinaia di persone presenti che assistono alla scena immobili senza fare niente. Soltanto gli amici di Niccolò provano a strapparlo dalla furia omicida di Rassoul Bissultanov, il lottatore ceceno che viveva da richiedente asilo con gli amici a Strasburgo e che adesso è in carcere in Catalogna in attesa dell'inizio del processo in cui rischia 20 anni di reclusione E' lui a sferrare il calcio killer che ha ucciso Niccolò Ciatti.

 

Ma è l'unico rimasto in cella, perchè pochi giorni dopo l'omicidio vengono scarcerati gli altri due giovani ceceni fermati che fanno subito ritorno in Francia.

 

In quei giorni torridi d'estate scorrono le immagini di una morte assurda. Il dolore per l'omicidio di Niccolò sconvolge Scandicci e Firenze. e il giorno dei funerali sono in migliaia a stringersi attorno alla famiglia Ciatti per dare l'ultimo saluto a quel ragazzo che tutti amavano, che era in vacanza a divertirsi con i suoi amici, a vivere i suoi 22 anni, pieni di gioia e spensieratezza guardando al futuro.

 

Oggi Niccolò vive nel ricordo di tante persone con iniziative benefiche e testimonianze toccanti.

 

A distanza di un anno e mezzo dall'omicidio di Niccolò Ciatti non è ancora cominciato il processo in Spagna, a Girona.

 

Pochi giorni fa le indagini sono state prorogate per altri sei mesi ed è stata negata la scarcerazione di Rassoul Bissultanov.

 

Abbiamo intervistato il padre Luigi. 

 

Tratto da LA PANCIA - RTV38