I risultati di uno studio realizzato a Firenze dall’Urologia di Careggi e pubblicato sul Journal of Sexual Medicine hanno evidenziato nei pazienti residenti in Toscana una ripresa significativamente maggiore della funzione erettile e anche della continenza urinaria a seguito di intervento chirurgico di asportazione radicale della prostata per tumore, rispetto ai pazienti operati sempre a Careggi ma provenienti da altre regioni.
“Per i pazienti toscani – afferma Giampaolo Siena chirurgo robotico dell'Urologia di Careggi, fra gli autori dello studio – l’impiego dei farmaci per la disfunzione erettile è dal 2006, per la prima volta in Italia, a carico del Servizio sanitario della nostra regione e questo ha favorito un loro utilizzo costante e continuativo. Infatti con la prosecuzione della terapia ad alti dosaggi (2-3 o più compresse a settimana per vari mesi) si può riuscire ad ottenere un effettivo recupero. Dati gli alti costi dei farmaci per la disfunzione erettile – prosegue Siena – una loro assunzione con tale posologia è nettamente favorita se gli stessi sono a carico del Servizio sanitario, come avviene in Toscana, altrimenti, come dimostrano i dati dei pazienti fuori regione, i risultati finali sono meno confortanti”.
“La riabilitazione andrologica, dopo un intervento chirurgico robotico che permette la conservazione dei nervi per il controllo della funzione sessuale e urinaria – aggiunge Andrea Minervini chirurgo robotico dell'Urologia di Careggi, fra gli autori della ricerca – completa nell'uomo la terapia del carcinoma alla prostata, come avviene nella donna con la ricostruzione della mammella nel tumore al seno”.
“I vantaggi psicologici soprattutto nei pazienti più giovani – conclude Marco Carini direttore dell’Urologia di Careggi – sono molto importanti non solo nella relazione di coppia, ma anche nella sicurezza emotiva di aver superato con esito positivo e con un buon recupero funzionale la malattia oncologica”.