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Ieri l'inaugurazione

Campi: un immobile confiscato alle mafie diventa casa di accoglienza per minori

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Una nuova vita per l’immobile confiscato alle mafie in via delle Viole a Campi Bisenzio. L’appartamento, un tempo tra i beni di una organizzazione dedita ad attività illecite, è oggi destinato ad un progetto educativo abitativo.

Dopo la manifestazione d’interesse del Comune di Campi Bisenzio all’acquisizione dell’immobile, l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha destinato il bene. La consegna delle chiavi da parte del prefetto di Firenze Alessio Giuffrida al sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi è avvenuta ieri.

 

Il progetto educativo è stato formulato dalla Diaconia Valdese a seguito di una manifestazione di interesse indetta dalla Società della Salute (SdS) zona fiorentina nord ovest, conseguente ad una delibera regionale per l’attivazione di progetti sperimentali destinati ad istituire “Appartamenti per l’autonomia”, per l’accoglienza residenziale di minori e neo maggiorenni. Attraverso questo progetto la SdS della zona nord ovest di Firenze risponde a un bisogno emerso anche sul proprio territorio: offrire accoglienza, tutela e protezione a ragazzi in età tra i 16 ed i 21 anni, perlopiù maschi, e privi di riferimenti parentali o provenienti da situazioni particolarmente disagiate.

Nel caso della struttura di via delle Viole l'accoglienza è riservata a 6 minori o neo maggiorenni in età fra i 16 e 21 anni. Per loro il Servizio Sociale Professionale della SdS prevede un progetto che ha come obiettivo finale il raggiungimento dell’autonomia personale, lavorativa e abitativa. Gli ospiti di via delle Viole sono aiutati grazie a un percorso integrato con le risorse del territorio, a sviluppare le capacità cognitive e relazionali e a integrarsi nell'ambiente di vita con la partecipazione ad attività di socializzazione e formative. 

I ragazzi intraprenderanno un percorso formativo che terrà conto delle loro capacità, attitudini e interessi. L’accoglienza può durare in media da uno a tre anni. Potranno essere presi in considerazione percorsi di affido con l'obiettivo di coinvolgere i familiari nel progetto individuale del minore. Periodicamente verrà verificato l'andamento del percorso in condivisione con i Servizi territoriali.

 

La Diaconia Valdese Fiorentina, l’ente ecclesiastico a cui sono state affidate la realizzazione del progetto e la gestione della struttura, si avvale della collaborazione di una rete informale di soggetti tra cui il consorzio Martin Luther King, l’associazionismo Sve, l’Oxfam e l’Associazione “Ieri, oggi domani” che si occupa di gran parte delle attività del tempo libero. I ragazzi vengono inseriti nel progetto su segnalazione dei Servizi Sociali territoriali ma anche della prefettura o della questura e di tutti gli altri enti pubblici con i quali la SdS è quotidianamente in contatto: i Centri per l’impiego, le Asl, il Tribunale minorile e ordinario e per quanto riguarda l’ente gestore - la Diaconia Valdese - anche le segreterie dei corsi di formazione privati e pubblici, Confartigianato, Confcommercio, la Cooperativa Cat per la mediazione linguistica.

 

Due momenti particolarmente innovativi, caratterizzeranno il percorso formativo dei ragazzi: il primo, Il Cerchio, ossia il momento d’incontro settimanale con tutti gli ospiti, gli operatori e il mediatore per affrontare le tematiche del vivere in comune e le difficoltà personali e favorire quindi la positività delle relazioni reciproche, facilitando la comunicazione emotiva e l’individuazione di percorsi verso la completa autonomia; il secondo la web radioQuasiradio, attrezzata per le trasmissioni, uno strumento di reale espressione personale e di gruppo attraverso il quale i ragazzi, con l’aiuto di un esperto, potranno raccontare e raccontarsi.

 

“Il progetto “Le Viole” – dichiara il presidente della Società della Salute, Enrico Panzi – merita di avere il giusto interesse mediatico per due notevoli peculiarità. La prima è il recupero per finalità sociali di un bene confiscato alle mafie, cioè si restituisce alla comunità ciò che la criminalità aveva sottratto; la seconda è che questo recupero diventa un progetto per minori fragili che diventeranno cittadini consapevoli, cioè gli effetti benefici di questa operazione si propagheranno nel tempo. Quest’attenzione alla prospettiva è il modo con cui in SdS fiorentina nord ovest proviamo a sviluppare l’innovazione del welfare”. "

“Siamo di fronte ad un bellissimo rovescio della medaglia” – dichiara il sindaco Emiliano Fossi – “Ciò che era usato per distruggere valore ora lo crea per tutta la Comunità: daremo il benvenuto a ragazzi che potranno godere di un luogo bello e sicuro, al centro di un progetto che li aiuterà a diventare cittadini adulti. Mi sembra una cosa bellissima.”

Presente all’iniziativa, tra gli altri, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che ha ricordato l’importanza dell’impegno di tutti nella lotta alla corruzione e alle mafie, senza delegare ad altri “un cambiamento che sta in ciascuno di noi”.

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