"La mafia uccide solo d'estate è il titolo di un film, forse statisticamente confutabile, ma la morte di Alessio e Simone, bambini di 11 e 13 anni colpevoli di stare a giocare davanti a casa, assassinati da un mafioso locale al quale uno Stato con la esse minuscola e noncurante ha permesso, benché pregiudicato, di essere libero e di guidare ubriaco e sotto l'effetto di sostanze un Suv, suona come una macabra conferma.La mafia: quel fenomeno tanto lontano dell'Italia del Sud ma che vede nel centro e nel Nord il suo agevole territorio di conquista". Così Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Firenze.
"Paolo Borsellino - ricorda Draghi - è morto oggi, d'estate, 27 anni fa. È morto per una magistratura migliore, non quella della cronaca del recente scandalo del Consiglio superiore della magistratura.
Borsellino è morto per un'Italia migliore, quell'Italia che fu unita in teoria da Mazzini, in pratica da Garibaldi, e nella morale dai giudici palermitani Falcone e Borsellino.
Oggi - cnclude Draghi - se ognuno di noi si rifiutasse di cedere ai ricatti, ai soprusi, ai favoritismi, oggi ancora potremmo noi cittadini affermare a gran voce: non sei morto nemmeno stavolta".
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