Vino adulterato con aggiunta di alcol per aumentarne la gradazione alcolica, facendolo così apparire vino di qualità, e poi contraffatto con l'apposizione sulle bottiglie di false etichette di vini pregiati, e cioè di fascette recanti il sigillo di Stato contraffatte ed attribuenti la DOC e DOCG.
I Carabinieri del NAS di Firenze, nell'ambito dell'indagine "Bacco", coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze, hanno disarticolato un sodalizio criminale operante in tutto il territorio nazionale, dedito alla produzione ed alla immissione nel circuito commerciale di vino adulterato e contraffatto. Stamattina i militari del NAS, insieme a colleghi dei comandi provinciali di Firenze e Salerno, hanno arrestato su disposizione del GIP del Tribunale di Firenze tre persone che rivestivano posizioni di primo piano all'interno dell'associazione criminale, ed eseguito diverse perquisizioni. Le indagini hanno permesso di individuare 10 persone che, agendo all'interno di una articolata organizzazione criminale hanno prodotto e commercializzato, in Italia e all'estero, vino adulterato e contraffatto.
All'interno dell'organizzazione, ricoprivano un ruolo di primo piano i tre arrestati: il titolare di un'azienda agricola in provincia di Firenze, dove avveniva l'imbottigliamento ed il confezionamento del vino adulterato e contraffatto, e due campani che procuravano tutto il materiale necessario alla contraffazione (etichette, fascette, capsule, imballaggi).Una volta confezionato, il vino veniva temporaneamente stoccato in depositi di ditte riconducibili agli indagati nel Lazio ed in Emilia Romagna, per poi essere venduto sia in Italia che all'estero (una partita di vino composta da diciottomila bottiglie è stata spedita in Costa Rica, località di dimora di uno degli indagati). Gli arresti e le numerose perquisizioni eseguite lo scorso mese di febbraio in Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Campania, hanno permesso di interrompere l'illegale commercializzazione del vino; sequestrate l'azienda agricola toscana, dove erano presenti 9.000 litri di vino rosso pronto per essere imbottigliato, un centinaio di bottiglie già confezionate, centinaia di etichette e fascette di vino di vari marchi e migliaia di capsule, il tutto falsificato, e 30 litri di alcol utilizzato per l'adulterazione.
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