Un'associazione a delinquere finalizzata a turbare il corretto svolgimento delle procedure di affidamento di pubbliche forniture, in particolare divise, per Comuni e altri enti pubblici.
E' l'ipotesi di reato al centro di un'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Firenze, coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio che stamani ha portato all'esecuzione di misure interdittive, emesse dal gip Alessandro Moneti, per i titolari di ditte toscane che producono capi di abbigliamento da lavoro.
Le indagini, avviate dopo una denuncia presentata due anni fa dall'ufficio anticorruzione, trasparenza e controlli del Comune di Firenze, avrebbero "messo in luce alterazioni nelle procedure di affidamento indette da alcuni Comuni ed enti pubblici della Toscana", con "un nucleo di imprese che, in circa cinque anni, sono risultate più volte aggiudicatarie" delle gare bandite da alcuni enti pubblici, territoriali e non, per l'acquisizione" prevalentemente di divise e accessori per la polizia municipale, per servizi di guardiania e di rappresentanza.
L'inchiesta avrebbe svelato, si spiega, l'esistenza di un 'cartello' di imprese. "Sarebbe emerso - si legge infatti in una nota della Gdf - un forte vincolo a carico di alcune delle principali società attive nelle forniture dei beni, fondato su interessi perseguiti secondo logiche di non aggressione e accordi attraverso cui alcune aziende si sarebbero divise i territori di diverse regioni del Centro-nord".