Ha fatto registrare adesioni pari all’88% dei lavoratori della Metro di Sesto, lo sciopero di oggi (26 maggio) che ha visto anche una partecipatissima manifestazione davanti al nuovo magazzino di Firenze inaugurato proprio stamani.
E così Metro ha aperto i battenti tra fischi, bandiere e cori di protesta, andati avanti dalle 8,30 alle 12,30. Un’apertura che arriva dopo chiusure al dialogo con i lavoratori e chi li rappresenta e dopo aver fatto scelte “schizofreniche" che rischiano di far perdere il lavoro ai dipendenti della Metro di Sesto e non solo. La multinazionale tedesca, infatti, alla vigilia dell’apertura “ha rifiutato di firmare ogni sorta di accordo di tutela, seppur minima, per tutti i lavoratori, vecchi e nuovi, dei due magazzini. L'indisponibilità a ricercare una soluzione che è chiaramente a portata di mano – ha ribadito Marco Conficconi, segretario generale della Uiltucs Toscana, categoria Uil che si occupa di Turismo, Commercio e Servizi - non viene dalla Germania ma dall'assoluta miopia dei dirigenti a cui Metro ha consegnato la gestione della Toscana". Dirigenti orienti sin da subito verso lo scontro e “con la chiara ottica di discriminare i lavoratori”. “L’azienda – fa sapere inoltre la Uiltucs Toscana - si è limitata a informare, annunciando in maniera spottistica, la farsa delle assunzioni solo per far colpo sull’opinione pubblica. Ma i due magazzini si andranno a dividere un mercato già risicato e all’orizzonte c’è solo un ulteriore calo drastico degli acquisti. Solo questa piccola analisi giustifica ampiamente le preoccupazioni dei lavoratori”.
Foto dalla pagina Facebook di Uiltucs Toscana
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