Il Museo Novecento di Firenze ospita numerosi capolavori italiani del Novecento, opere in grado di raccontare le grandi tappe dell’arte del XX secolo e di far comprendere al pubblico le novità e gli sviluppi che nel corso del secolo hanno rivoluzionato le arti visive.
Dopo il successo del primo ciclo, i Musei Civici Fiorentini e l’Associazione MUS.E propongono anche per il 2017 un calendario di incontri dedicati ai protagonisti del museo al fine di ripercorrerne la vicende artistiche e offrire un supporto alla comprensione della loro opera. Un incontro al mese curato dal Dipartimento Mediazione di Mus.e, ogni volta un artista diverso. Si parte domenica 12 febbraio con un appuntamento dedicato a Felice Casorati, figura intrigante del primo Novecento, per continuare con un appuntamento al mese, ognuno dedicato a un celebre artista: fra questi Filippo De Pisis, Carlo Carrà, Arturo Martini.
Gli incontri si svolgeranno presso l’Altana del Museo Novecento. La partecipazione è gratuita (non è previsto l’accesso al percorso museale), la prenotazione è obbligatoria. Qui di seguito il calendario.
Domenica 12 febbraio h15: Felice Casorati
Nato a Novara e dilettatosi sin da piccolo di pittura oltre che di musica, è dopo la laurea in legge che Felice Casorati (1883-1963) decide di dedicarsi all’arte. Il suo mondo poetico è nutrito di classicità, perfetto e silenzioso, statico e composto, terso e definito, come nei grandi maestri del Rinascimento toscano. "Poco importa il modo con cui si amano le cose, quando si amano veramente". E io sentivo di amarle veramente: bisognava non più tradire questo amore...”.
Domenica 12 marzo h15: Ketty La Rocca
Spezzina di nascita ma trasferitasi ben presto a Firenze, Ketty La Rocca si colloca tra gli artisti della Poesia Visiva di cui condivide, tra anni Sessanta e Settanta, l’interesse per una critica alla società dei consumi sempre sul filo dell’ironia. La sua attenzione è posta in particolar modo sul gesto primigenio e spontaneo, considerato il grado zero della comunicazione, come linguaggio da riscoprire nell’epoca del bombardamento mediatico.
Domenica 9 aprile h15: Arturo Martini
Originario di Treviso, Arturo Martini è una delle figure più influenti della scultura italiana del Novecento. Le sue opere, costruite in forme insieme morbide e compatte, hanno un sapore arcaico mantenendosi lontane, tuttavia, dalla classicità magniloquente recuperata del regime fascista. “Per due anni ho studiato la scultura etrusca, e per cinque l’ho ridata. Io sono il vero etrusco…”.
Domenica 14 maggio h15: Mario Mafai e Antonietta Raphael
Marito e moglie, tra le due guerre Mafai e Raphael sviluppano dal loro appartamento in via Cavour a Roma una visione intima e tonale della città eterna. Dalle vedute immerse nella luce del tramonto alle nature morte in cui ogni oggetto parla della vita della coppia, la produzione dei due si attesta volontariamente agli antipodi dell’arte ufficiale di regime. “[…] in quel tempo ero preso dall’idea dell’uomo qualunque [...] ero convinto che la natura delle cose ci venisse appannata e deformata da un eccesso di valore che l’uomo si attribuiva nel pretendere di poter rifare il mondo”.
Domenica 17 settembre h15: Mirko Basaldella
Secondogenito di una famiglia di artisti di Udine, Mirko Basaldella consacra la sua vita a una scultura sperimentale e polimaterica. Essenziali e primordiali, i suoi soggetti (Totem, Idolo) provengono da un passato ancestrale e tuttavia si fondano su temi sempre attuali, comuni all’intera umanità.
Domenica 15 ottobre h15: Carlo Carrà
Tra i primi artisti ad aderire al Futurismo, l’alessandrino Carlo Carrà vive la sua giovinezza tra Italia e Parigi, a stretto contatto con le avanguardie europee. Le terribili vicende della Prima Guerra Mondiale lo riconducono tuttavia a un “ritorno all’ordine” che accomuna molti artisti del periodo: Carrà riscopre Giotto e Piero della Francesca e con essi la tradizione pittorica italiana del Tre e Quattrocento.
Domenica 12 novembre h15: Filippo De Pisis
Pittore, poeta, attore, critico, il ferrarese Filippo De Pisis è una figura eclettica nel panorama artistico italiano della prima metà del Novecento. A Parigi, dove vivrà per buona parte della sua esistenza, egli ha modo di conoscere profondamente le opere impressioniste, che saranno determinanti per la resa pittorica delle sue opere; le nature morte ad esempio, veri e propri “capolavori di surrealismo”, come li definirà lo scrittore Aldo Palazzeschi.
Domenica 17 dicembre h15: Ottone Rosai
Artista fiorentino doc, Ottone Rosai si avvicina all’arte aderendo al movimento futurista, anche se ben presto abbandona le avanguardie per sviluppare una poetica personalissima che attinge alla vita quotidiana più dimessa e sofferta della città natale. I vicoli stretti e gli angoli bui dell’Oltrarno, animati da viandanti, lavoratori e pensionati, diventano allora i protagonisti indiscussi delle sue tele.
Le conferenze sono a cura di Valentina Zucchi e di Elisabetta Stumpo.
La partecipazione è gratuita (è escluso l'accesso al museo). La prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni e prenotazioni:
Tel. 055-2768224 055-2768558
Mail info@muse.comune.fi.it
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