Tra segnalazioni di degrado e scorribande, richieste d’aiuto alla Asl, un piano alienazioni immobiliari che vede l’ex Banti lui sì parecchio immobile e ora, da ultimo, persino un incendio, tanto tuonò che l’interrogazione regionale sul complesso dell’ex sanatorio di Vaglia alla fine piovve.
A depositarla questa mattina è stato il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana Stefano Mugnai (capogruppo di Forza Italia) che, nella passata legislatura, ebbe a presiedere la Commissione regionale d’inchiesta sulla gestione del patrimonio immobiliare delle Asl la cui relazione conclusiva unitaria ad oggi pare essere rimasta lettera morta, presso la giunta.
E parte da lì, oggi Mugnai, per richiamare come già in quel documento del febbraio 2015 si desse conto della situazione in quel complesso che dal 2005 è inserito, senza esito, nei vari piani di alienazione che si sono susseguiti. Certo, lasciato così preda di chiunque e della qualunque, la sua appetibilità crolla ai minimi storici. Ma «qual è, oggi, il punto delle procedure di alienazione per questo e per gli altri immobili Asl? E quando si pensa di voler inibire l’accesso all’area con la recinzione richiesta perfino dal sindaco di Vaglia già dopo le segnalazioni di raid e sassaiole avanzate nei giorni scorsi dal Consigliere comunale di Forza Italia a Vaglia Claudio Scuriatti nonché dagli operatori del canile sanitario che occupa una porzione di quel terreno»?
Sono in buona sostanza queste le cose che oggi Mugnai domanda alla giunta regionale dopo aver ricostruito, in premessa, cronache passate e presenti di un complesso soggetto a vincolo e che si estende su «oltre 13mila metri quadrati lordi attualmente degradati, malsicuri, completamente permeabili e, a quanto pare, liberamente violabili».
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