"Anche io avrei voluto passare ferragosto in famiglia. Firmato Duccio Dini". E' questo il testo, carico di amarezza, di uno dei due striscioni affissi questa notte, nei pressi del Palazzo di Giustizia di Firenze, dagli amici del 29enne fiorentino ucciso, lo scorso 10 giugno, durante un folle inseguimento tra famiglie rom in via Canova, che a bordo di alcune auto, lo hanno travolto mentre era in sella al suo scooter.
"Duccio merita giustizia" è il testo dell'altro striscione presente sui cancelli dei giardini davanti al tribunale. L'iniziativa degli amici di Duccio arriva dopo la recente scarcerazione di uno dei sei rom arrestati, un 27enne macedone coinvolto nel folle tentato omicidio di un connazionale, che poi è costato la vita al giovane fiorentino. Parole amare, senza rabbia, ma piene di dolore.
Al momento, per la morte di Duccio Dini sono stati arrestati sei cittadini rom, cinque in carcere e quest'ultimo ai domiciliari, con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale.
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