Berlino novembre 1989, il muro si arrende ai picconi, ai martelli, alle mani. Con i mattoni rotola via un’intera epoca: la guerra fredda, la città e il mondo stesso diviso in blocchi, in un perverso scacchiere geografico e politico che aveva resistito per decenni.
Quel crollo e gli eventi epocali del 1989 quali effetti hanno determinato nel nostro paese? Quali processi ha rotto, quali ha scardinato e quali invece ha favorito e magari accelerato? L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea tenta di offrire qualche risposta gettando uno sguardo sulla storia per riflettere sul tempo presente attraverso la seconda edizione di Mosaico 900, con 1898, trent’anni dopo, tre incontri inseriti nell’offerta culturale del Comune di Firenze e ospitati dalla Biblioteca delle Oblate (sala conferenze Sibilla Aleramo).
Gli incontri, conversazioni fra passato e presente, guardano al 1989 come snodo significativo che chiude il “breve” XX secolo e incide, con le sue conseguenze, sul tempo presente. All’interno di un quadro complessivo segnato da nuovi assetti global – il venir meno della guerra fredda e gli effetti della definitiva chiusura dell’età dell’oro - il ciclo intende tratteggiare alcuni degli aspetti essenziali di quel passaggio, dedicando una specifica attenzione al caso italiano. Ogni appuntamento è coordinato dall’ISRT e vedrà dialogare due figure di storici autorevoli in un confronto aperto alle domande e ai dubbi dei partecipanti.
Si comincia martedì 19 novembre, alle 17, con 1989: epilogo del secolo breve? L’Italia dopo la fine della guerra fredda. Intervengono Paolo Soddu dell’Università di Torino e Angelo Ventrone dell’Università di Macerata. Martedì 26 novembre (ore 17) si prosegue con L’Italia e l’Europa unita: da prospettiva a problema? con Costanza Margiotta Broglio dell’Università di Padova e Bruna Bagnato dell’Università di Firenze. Infine martedì 10 dicembre (ore 17) Un mondo senza ordine? Dal “gendarme unico” ai nuovi nazionalismi. Ad intervenire saranno Stefano Bottoni dell’Università di Firenzee Federico Romero dell’Istituto universitario europeo.