Si rafforza la residenza popolare nel centro storico di Firenze grazie ai 17 alloggi erp consegnati ieri mattina nel complesso delle Murate dal sindaco Dario Nardella insieme all’assessore alla Casa Sara Funaro, al presidente del Quartiere 1 Maurizio Sguanci e al presidente di Casa spa Luca Talluri.
Gli alloggi, realizzati su due distinti finanziamenti, fanno parte del complessivo recupero dell’ex carcere delle Murate, che oggi è quasi completato.
Si tratta di un complesso edilizio di circa 3 ettari di aree libere ed edificate, a pochi passi da piazza Santa Croce, che dalla separazione, anche fisica, con le alte mura perimetrali della prigione, sono state restituite alla fruizione piena da parte della città. L’edilizia residenziale pubblica è stata il motore dell’operazione, con la realizzazione di complessivi 90 alloggi e 24 posti letto, ad uso foresteria, oltre a spazi per attività commerciali, servizi e attività culturali, una nuova strada pedonale pubblica e due nuove piazze, divenute centro di iniziative culturali e ricreative.
“Oggi siamo contenti per tre buoni motivi - ha detto il sindaco Nardella -: primo perché andiamo avanti con il nostro piano per la casa di 1000 alloggi da consegnare nel mandato alle famiglie che ne hanno diritto e bisogno, e per questo ringrazio sia l’assessorato alla Casa che Casa spa perché stiamo rispettando questo obiettivo; il secondo motivo riguarda il recupero del vecchio carcere delle Murate, fino a pochi anni fa un luogo abbandonato e senz’anima e che oggi è quasi completamente ristrutturato grazie a un progetto al quale ha collaborato anche il grande architetto Renzo Piano e che rappresenta un vero e proprio quartiere, il modello della nostra città, che mette insieme generazioni diverse, anziani e giovani, funzioni diverse e valori diversi. Tutt’altro che il modello del ghetto dove le famiglie vengono lasciate sole e isolate”. “Infine, il terzo motivo che è il nostro impegno per far fronte all’emergenza casa - ha spiegato Nardella - un tema ricorrente in tutta Italia. A Firenze abbiamo deciso di affrontarla in modo programmato con un grande investimento di risorse. Adesso stiamo attuando il nostro piano casa che prevede 56milioni di investimenti, mentre per il futuro abbiamo l’obiettivo ambizioso di risolvere il problema della casa a 8mila famiglie della nostra città attraverso varie misure: il contributo affitto, il social housing, le case popolari. Non vi è una sola soluzione, vi sono una serie di misure messe insieme in un pacchetto efficace e ordinato che non guarda all’emergenza, ma programma gli interventi da fare. Come città di Firenze abbiamo l’ambizione di essere un modello per tutta l’Italia perché la casa è uno dei diritti fondamentali”.
“La consegna delle chiavi delle case popolari è sempre un momento emozionante - ha detto l’assessore Funaro - perché quando si consegnano le chiavi di casa a una famiglia si vede la felicità negli occhi delle persone. La casa è uno dei pilastri per l’autonomia e la dignità delle persone e stiamo lavorando intensamente per questo”. “Oggi poi è un giorno particolarmente bello - ha continuato Funaro - perché si consegnano alloggi alle Murate, che è una delle operazioni più riuscite dal punto di vista di edilizia residenziale pubblica. La nostra intenzione, oltre a questi 17 alloggi, è di proseguire con i lavori per gli ulteriori 16 per arrivare a completare il complesso dell’ex carcere delle Murate”.
“È bello vedere le persone che si emozionano nel ricevere le chiavi della casa dove andranno a vivere - ha detto il presidente del Quartiere 1 Sguanci -. Dare una casa non vuol dire soltanto dare una spazio abitabile, vuol dire dare sicurezza, dignità e reinserire persone in un contesto sociale, in una comunità”.
“Si tratta di un intervento molto importante - ha commentato il presidente di Casa spa Talluri - oltre a consegnare altri 17 alloggi nell’area delle Murate, arrivando quindi a 90 complessivi, si tratta di un intervento di rigenerazione urbana, perché mette in connessione gli inquilini degli alloggi, con la vita del quartiere, grazie all’utilizzo degli spazi comuni presenti nelle Murate”.
Il progetto di recupero degli alloggi è stato interamente realizzato, appaltato e diretto dai tecnici di Casa spa, ed ha previsto il mantenimento dell’impianto planivolumetrico originario di ciascun blocco, senza discostarsi, né per i materiali né per tipologia di intervento, dai precedenti lotti residenziali già realizzati, tranne per la parte degli impianti elettrici, che prevede un impianto domotico.
Per la realizzazione degli alloggi, sono state accorpate le ex celle carcerarie, mediante l’introduzione di intelaiature in acciaio, in sostituzione dei setti murari. La superficie utile degli alloggi varia da un minimo di 34 mq ad un massimo di 94 mq.
Per quanto riguarda il riscaldamento, ciascun alloggio è dotato di impianto autonomo, con produzione combinata di acqua calda sanitaria con caldaia a condensazione e di un impianto domotico, in grado di ottimizzare l’utilizzo delle apparecchiature presenti, elevando il grado di efficienza energetica di ciascun alloggio.
È inoltre previsto lo spegnimento degli apparecchi di illuminazione del soggiorno, dopo un certo tempo preimpostato, quando non sono presenti persone nel locale.
Infine, è presente un sistema di controllo carichi, interfacciato con l’impianto domotico, e la supervisione dell’impianto di riscaldamento tramite termostati presenti in ogni locale, in grado di gestire la temperatura impostata con un’escursione di ± 3°C rispetto ai valori della centralina, con impostazione di temperature di riferimento e ore di funzionamento indipendenti per ogni stanza o zona dell’unità immobiliare. Il sistema è dotato di sensori agli infissi in grado di inibire il funzionamento del riscaldamento nel locale interessato in caso di finestra aperta.
L’impianto è in collegamento in remoto con gli uffici di Casa spa, per il rilievo dei dati di temperatura, umidità e di eventuali anomalie di funzionamento.
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