La breve tregua è finita. Una nuova ondata di calore con picchi che sfiorano anche i 40 gradi è in arrivo da oggi sull'Italia. Una settimana rovente, che alza il livello di allarme sulle aree interne delle regioni tirreniche, in Sardegna e sulle basse pianure del Nord.
Da mercoledì si torneranno a registrare i 30 gradi anche a circa 1.500 metri di quota sulle Alpi centro-occidentali, in particolare tra Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia e Trentino Alto Adige, con uno zero termico segnalato sopra i 4.800 metri. Il forte rialzo delle temperature è dovuto al ritorno dell'anticiclone africano subtropicale che potrebbe persistere fino alla fine del mese causando assenze di pioggia in quasi tutta la penisola con isolati acquazzoni solo sulle Alpi centro-orientali. Afa e notti tropicali dunque accompagneranno le prossime due settimane con un innalzamento consistente del tasso di umidità in Pianura Padana e nel centro nord.
I picchi più alti sono previsti a Firenze e Ferrara dove tra mercoledì e giovedì si supereranno i 40 gradi ma anche nel resto dell'Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio la situazione è di allerta.
Caldo torrido anche in Puglia, nella bassa Campania e nelle isole. Per domani la Protezione civile ha lanciato l'allerta gialla in Veneto per il rischio temporali e forti acquazzoni mentre martedì sono previsti isolati rovesci sull'Appennino calabro-lucano. Da mercoledì tutta la penisola tornerà a boccheggiare ma secondo gli esperti il caldo intenso non raggiungerà le temperature estreme toccate nell'ondata di fine giugno. Si andrà dai 37-38 gradi su Alessandria, Novara, Vicenza, Verona, Modena, Reggio Emilia, Bolzano, Trento, Viterbo e Frosinone, ai 35-36 su Torino, Milano, Roma, Caserta, Benevento, Foggia e Cosenza. Il 2019 si classifica finora come il secondo anno più caldo di sempre sul pianeta facendo registrare una temperatura media nel primo semestre sulla superficie della terra e degli oceani superiore di 0,95 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, secondo quanto emerso dalle elaborazioni Coldiretti sulla base degli ultimi dati del Noaa, il National Climatic Data Centre che rileva i dati dal 1880. E quanto si annuncia nelle prossime ore non farà che confermare questo dato.
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