Nuovo ricorso di Unipol al TAR della Toscana contro il Comune di Firenze e nei confronti di ACF Fiorentina, riguardo gli atti relativi al progetto del nuovo stadio della Fiorentina e cittadella viola.
Il Consorzio per l'attuazione del Piano urbanistico esecutivo di Castello (Società controllata dal gruppo Unipol) e NIT (Nuove Iniziative Toscane - la società immobiliare controllata da Unipol proprietaria dei terreni) hanno impugnato la delibera di Giunta di Palazzo Vecchio che, lo scorso 10 marzo, ha prorogato l'interesse pubblico al 31 dicembre 2017 sul progetto del nuovo stadio ed opere connesse; e la nota di ACF dello scorso 28 dicembre dove la Società viola ha chiesto all'Amministrazione di confermare il pubblico interesse del progetto fino alla data di approvazione della variante per la ricollocazione della Mercafir.
La fine del 2017, infatti, è il termine entro il quale la Società viola dovrebbe integrare la documentazione, affinché la Conferenza dei Servizi si possa esprimere sul progetto complessivo dell'opera. Il 31 dicembre rappresenta anche il termine entro il quale il Comune dovrebbe ultimare la variante al Piano Urbanistico Esecutivo dei terreni di Castello, questo consentirebbe di trovare casa per la riqualificazione della Mercafir e lasciare spazio alla cittadella viola, ma anche in merito alla variante del PUE di Castello, Unipol ha già presentato ricorso lo scorso febbraio.
I ricorrenti, tra le motivazioni, sostengono che “è illegittima l'ulteriore proroga, concessa dal Comune […] che conferma l'interesse pubblico dell'iniziativa fino alla data del 31 dicembre 2017 […]. È noto, infatti, che il prolungamento dell'efficacia di un termine presuppone necessariamente che il termine da prorogare non sia ancora scaduto. […]. La proroga […] è intervenuta fuori termine e dunque – come ha precisato la giurisprudenza – è stata adottata in carenza di potere: è pertanto affetta da nullità”. Il riferimento è al fatto che malgrado la ACF Fiorentina abbia rispettato il termine del 31 dicembre 2016 per consegnare la documentazione relativa a stadio e opere connesse, non ha soddisfatto quanto prescritto, ovvero ha presentato un documentazione incompleta; e la proroga di Palazzo Vecchio (10 marzo 2017) è arrivata dopo che erano scaduti i termini.
Prosegue dunque la battaglia delle carte bollate, questo è il quinto ricorso. Il colosso bolognese si tutela per evitare l'acquiescenza (il tacito assenso degli atti), Palazzo Vecchio ostenta ottimismo, Firenze e i tifosi viola attendono.
Donato Mongatti - ® Riproduzione riservata
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