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A Jazz Supreme

Paolo Fresu e Gianluca Petrella alla seconda edizione di A Jazz Supreme al Teatro Verdi di Firenze

In programma otto concerti dedicati alle migliori proposte del jazz contemporaneo.
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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

La rassegna A Jazz Supreme, diretta da Fernando Fanutti del Musicus Concentus e dal pianista Simone Graziano, ispirata dal disco A Love Supreme, ritenuto all'unanimità il capolavoro di John Coltrane, giunge alla sua seconda edizione e inaugura venerdì 12 ottobre al Teatro Verdi di Firenze, con l'esclusivo concerto di Paolo Fresu e Gianluca Petrella.

 

L'estemporaneo incontro fra questi due capi saldi del jazz contemporaneo, lascerà senza fiato. Fresu e Petrella hanno dalla loro una grande preparazione tecnica, volta innanzitutto alla ricerca del suono tout-court; anche per questo entrambi non sono nuovi alle frequentazioni nel mondo dell'elettronica, usata appunto anche in questa occasione con la massima duttilità ed intelligenza possibili. Il resto è pura gioia per le orecchie dell'ascoltatore anche perché il duo si diverte e riesce a divertire, attraversando territori di assoluta originalità, toccando "sacri" standard della storia della musica afro-americana e brani originali.

 

 

Ad aprire il concerto di Fresu e Petrella saranno i fiorentini ⁄handlogic, già vincitori del Rock Contest di Controradio nel 2016. La band ha all'attivo oltre 100 concerti e nella scorsa primavera si esibita per la prima volta in un tour europeo.

 

 

A partire dal suo secondo appuntamento la rassegna si trasferirà presso la Sala Vanni in Piazza del Carmine

Si parte venerdì 19 ottobre con Beppe Scardino, una ensemble che ha debuttato lo scorso ottobre con il sostegno di Pisa Jazz e che costituisce la realizzazione di un desiderio degli ultimi anni di Scardino, quello dell’organico allargato. Nasce così questo gruppo dal suono compatto, dinamico ed antitetico: una sezione ritmica elettrica e ruvida (rhodes, chitarra, contrabbasso, batteria elettronica) contrapposta ad una sezione fiati ampia (3 sassofoni/ clarinetti, 2 trombe/corni, tuba).

 

 

Il 26 ottobre uno dei concerti più attesi di questa seconda edizione di AJS, ovvero il duo Iverson/Turner, composto dal sassofonista Mark Turner e il pianista Ethan Iverson. L'incontro fra i due avviene durante alcune jam session del 1990 a New York City, quando entrambi avevano già avviato le loro carriere individuali. Il primo, Ethan Iverson, pianista, compositore e scrittore, è molto noto nel mondo del jazz per aver fatto parte del trio Bad Plus, ed aver collaborato, tra gli altri, con Ron Carter, Al Heath, Bill Frisell, Charlie Hafen, Lee Konitz. Il secondo, Mark Turner, è sicuramente uno dei più grandi tenoristi presenti sulla scena mondiale ed ha collaborato, tra gli altri, con la big band di Dave Holland. Caratterizzato da una voce strumentale di grande bellezza e intensità espressiva messa al servizio di un estro melodico superiore, Turner è riuscito a elaborare compiutamente un proprio stile rigoroso e inconfondibile, e fa indiscutibilmente parte di quella elìte di musicisti che sta fornendo un importante contributo all'evoluzione del linguaggio improvvisativo del jazz. 

 

 

Pipe Dream, in Sala Vanni venerdì 2 novembre, è il frutto della collaborazione internazionale tra Hank Roberts e quattro tra i musicisti più creativi e trasversali della nuova scena italiana, nato come produzione originale del festival Jazz & Wine of Peace di Cormons nell'ottobre 2017. Da questo incontro si è originata una formazione dal suono singolare, che sperimenta tra atmosfere cameristiche, echi africani, new music e folk-rock statunitense, ed ha completato un primo tour nell'autunno scorso e ha registrato un CD in uscita per CAM Records nel 2018. Attraverso i suoi quasi quarant’anni di carriera, Hank Roberts ha creato al violoncello una propria originalissima voce, abbracciando improvvisazione astratta, melodie folk, musica contemporanea e vigorose rock songs. Nato in Indiana nel 1954, Roberts si è fatto un nome nella leggendaria scena Downtown nella New York degli anni '80 a fianco di Tim Berne, Marc Ribot , John Zorn, e soprattutto di Bill Frisell, con il quale collabora dal 1975.

 

 

Il 9 novembre salgono sul palco i Jakob Bro Trio, gruppo capitano da Jakob Bro che si esibirà a fianco di Joey Baron alla batteria e Thomas Morgan al basso. Jakob, chitarrista, bandleader e compositore, nasce nel 1978 in Danimarca, dove grazie al padre avviene il primo approccio con la musica. All'inizio una forte passione per la tromba, ma è dopo aver scoperto la musica di Jimi Hendrix che lascia lo strumento a fiato per la chitarra. Tra i suoi mille progetti appunto il trio, formazione in cui lo vedremo in Sala Vanni, insieme a Thomas Morgan e Joey Baron, quest'ultimo vecchia conoscenza del Musicus Concentus e musicista che ha collaborato, fra gli altri, con David Bowie e Micheal Jackson. Il trio ha registrato due album per la ECM nel novembre 2013 e nel 2015. In apertura Evita Polidoro “Mirror”, ensemble che esplora le sonorità pianoless, presentando un repertorio di brani originali e momenti di improvvisazione libera.

 

 

La collaborazione con il Music Pool, partner storico del Musicus Concentus, si concretizza anche nella produzione del concerto Stefano Tamborrino Seacup, previsto per venerdì 16 novembre. Seacup, letteralmente "tazza di acqua marina" è la sintesi di un mare interiore. Apparentemente circoscrivibile all'area di un contenitore, esso conserva la difficoltà di controllo dovutagli alla propria natura liquida e imprevedibile. L'onda può essere la culla del nostro sguardo, tuttavia essa medesima, ha in sé la capacità di spazzare via un intero paesaggio.

 

 

Penultimo appuntamento della rassegna, previsto per venerdì 23 novembre, è il concerto per solo piano dello statunitense Craig Taborn. Il pianista fa parte della generazione venuta alla ribalta negli anni '90 e cresce in una città, Minneapolis, che vede pure l'emergere di gruppi come The Bad Plus e Happy Apple, una cerchia di musicisti che condivide l'assoluta mancanza di pregiudizi nei confronti degli stili. Il concerto di Taborn sarà introdotto dal duo composto da Samuele Strufaldi & Tommaso Rosati, sul palco della Sala Vanni con un sound che passeggia tra scrittura contemporanea e improvvisazione, tra glitch e drone, tra elettronico e acustico in una ricerca continua di alternanza tra equilibrio perfetto e contrasto estremo.

 

 

Chiude la rassegna, venerdì 30 novembre, l'ensemble Gabriele Mitelli ONG Crash: un quintetto d’eccezione che porta a Firenze il jazz del futuro. Gabriele Mitelli è il talento italiano dell’anno per la storica rivista Musica jazz e il debutto discografico del suo nuovo progetto O.N.G. “Crash” è stato considerato tra i migliori dischi jazz del 2017 per la European jazz chart e per Il giornale della musica. Uscito a maggio 2017 per la Parco della Musica Records, il progetto O.N.G. “Crash” è stato ideato dal trombettista bresciano: un quartetto composto dallo stesso Mitelli e da Enrico Terragnoli (chitarra elettrica), Gabrio Baldacci (chitarra elettrica baritono) e Cristiano Calcagnile (batteria), musicisti di altissimo profilo che vantano collaborazioni con artisti come Markus Stockhausen, Anthony Braxton, Stefano Bollani, Carla Kihlstedt, Tristan Honsinger, William Parker, Paolo Fresu ed Enrico Rava, per citarne solo alcuni.

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