Falsa donazione alla parrocchia, prete truffato. Una denuncia

Una falsa donazione ad una parrocchia per truffare un anziano prete. E' la storia svelata dai carabinieri di Incisa (Firenze) che hanno denunciato V.B., 64enne della provincia di Caserta, pregiudicato, che, insieme ad un complice, ancora ignoto, dallo scorso 6 dicembre a ieri, ha truffato un malcapitato parroco 70enne del Valdarno.

L’uomo, giovedì scorso, ha contattato il sacerdote per richiedergli la celebrazione del sacramento dell’Unzione degli Infermi a favore di una sua zia, dandogli appuntamento a Firenze in Piazzale Donatello per il giorno successivo.

Arrivato in città, il prete ha trovato V.B., il quale si è presentato come medico. Mentre i due parlavano si è avvicinato loro un signore, apparentemente estraneo, ma di fatto complice del truffatore, che, presentandosi come imprenditore svizzero, stava cercando un fantomatico medico a cui doveva elargire un’ingente somma di denaro. Il falso medico, quindi, ha fatto finta di verificare con la locale ASL ove lavorasse questo medico appurando, però, come fosse deceduto da oltre 20 giorni.

A questo punto è scattato il raggiro perchè entrambi i truffatori hanno stabilito di destinare la somma complessiva di 80 mila euro, compresa una donazione fatta dalla zia morente alla Chiesa del prete, ritenuto degno di fiducia, ovviamente previa sottoscrizione di un atto notarile con spese a carico del religioso.

Il parroco, caduto nella truffa, ha subito prelevato dal proprio conto corrente 3500 euro, azzerando quasi il saldo, e li ha consegnati a V.B. che si è mostrato subito scettico sulla congruità rispetto al valore delle donazioni, richiedendo quindi altro denaro e posticipando la consegna al 10 dicembre.

Per fortuna, i giorni di riflessione hanno fatto sorgere dubbi nella vittima che ha denunciato la truffa ai carabinieri. I militari dell'Arma hanno predisposto un servizio di appostamento in Piazzale della Porta al Prato dove il prete ha incontrato di nuovo V.B. per consegnargli i 20mila euro richiesti.

Questa volta, però, il truffatore ha trovato ad accoglierlo i carabinieri e appena scoperto ha rilasciato spontanee dichiarazioni di comodo per giustificare la precedente cessione di denaro, non facendo alcun cenno al proprio complice. Proseguono le indagini.