Sette condanne nel processo con rito abbreviato scaturito dall'inchiesta della Dda di Firenze su alcuni imprenditori del settore dell'abbigliamento e dei trasporti, accusati di aver cercato di rifinanziare le loro aziende in crisi dando vita a un''organizzazione criminale con lo scopo di vendere cocaina acquistata direttamente dalla Colombia.
La pena più alta è di 14 anni e mezzo di reclusione, inflitta all'imprenditore fiorentino Michele Belcari che secondo l'accusa sarebbe stato il creatore dell'organizzazione di spaccio che si avvaleva anche di alcuni personaggi della 'Mala del Brenta', come i fratelli Scremin, Ferdinando e Gianfranco, condannati a 8 e 7 anni. Stessa pena per l'imprenditore Donato Mecca, mentre Mirko Vasoli ed Enzo Pascoletti sono stata condannati a sette anni e quattro mesi di reclusione.
Un dipendente del porto di Livorno, Carlo Scotto, che doveva essere utilizzato come 'gancio' all'arrivo del carico di droga è stato condannato a 6 anni. Le indagini, coordinate dal pm Angela Pietroiusti e condotte dai militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Pisa, aveva portato nel luglio del 2015 a 11 arresti, tutti in esecuzione di misura custodia cautelare ai domiciliari. Otto gli arrestati che hanno chiesto e ottenuto di essere giudicati con rito abbreviato. Sette sono stati condannati, mentre la posizione di un altro imputato è stata stralciata dopo che l''uomo si è reso latitante.
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