Poco più di un anno fa il Comune di Firenze ha attivato il progetto dei Security point, il servizio di Polizia di comunità che ha il fine di mettere in contatto la cittadinanza con gli agenti della Municipale.
Per fare un bilancio, dopo 14 mesi di attività del 'Vigile di Quartiere', ne abbiamo parlato in una lunga intervista con Federico Gianassi, Assessore con delega alla Polizia Municipale e Sicurezza Urbana del Comune di Firenze. Gianassi ha illustrato i fini e gli obiettivi raggiunti dal servizio e, visto il successo, ha annunciato che nella primavera del 2019, a seguito di un concorso pubblico già attivo, il rapporto di vicinanza con i cittadini si rafforzerà ulteriormente con l'assunzione di 100 nuovi agenti.
Assessore Gianassi, in cosa consiste il progetto e quali obiettivi si pone?
“Nell'ottobre del 2017 abbiamo lanciato il nuovo progetto del 'Vigile di Quartiere', per noi estremamente importante perché volevamo raggiungere un doppio obiettivo: assicurare maggiore presenza della Polizia Municipale nei territori e nei quartieri a più stretto contatto coi cittadini e, in secondo luogo la maggiore presenza e vicinanza al cittadino ci serve a conoscere più dati relativi al territorio e quindi a calibrare meglio le azioni della Municipale. La città è eterogenea, non tutte le zone hanno le stesse sensibilità e caratteristiche, quindi alcune azioni utili in un rione possono essere meno sentite in un altro. Avere un rapporto stretto con i cittadini significa avere un patrimonio di informazioni in tempo reale che ci consente di ottimizzare i nostri interventi”.
Come si svolge il lavoro degli agenti impegnati?
“Abbiamo deciso di strutturare il 'Vigile di Quartiere' con due modalità diverse. Da un lato i Security point, 90 zone della città nelle quali in un dato giorno e a una data ora, secondo un calendario mensile, i cittadini possono andare a incontrare gli agenti. In queste postazioni fisse è possibile fare richieste di intervento, dare consigli, suggerimenti e critiche.
Accanto a questo modello statico, uno più dinamico. Abbiamo diviso Firenze in 40 zone all'interno della quali gli agenti devono camminare, presidiare e parlare coi cittadini”.
Quante segnalazioni sono state registrate e come vengono gestite?
“Dall'inizio di questo progetto abbiamo ricevuto molte segnalazioni, circa 6.000 su fatti specifici. Ognuna è stata inserita in un programma dell'Amministrazione comunale, rispetto al quale c'è stato un processo amministrativo per risolvere il problema. Non tutti, ovviamente, sono stati risolti, anche perché alcuni non dipendono nemmeno dal Comune di Firenze, ma tutti sono stati registrati e ad ogni cittadino che ha fatto una segnalazione è stata assegnata una password affinché possa seguire su un programma cosa è stato fatto rispetto alla sua indicazione”.
Quindi anche l'evoluzione rispetto alla segnalazione...
“In certi casi è facile vedere se una buca è stata o meno riparata, in altri quando vengono indicati fenomeni più complessi, ovviamente anche gli interventi possono essere molteplici, è dunque doveroso consentire ai fiorentini che ci hanno fatto una segnalazione di poterla seguire”.
Qual è il bilancio dopo 14 mesi dall'avvio del progetto?
“Questa forte relazione ha sicuramente portato dei risultati molto importanti. 7.000 fiorentini, ad esempio, hanno ricevuto dai 'Vigili di Quartiere' un biglietto con i loro contatti, tra questi oltre 1.300 commercianti hanno ricevuto la visita degli agenti. Molto apprezzate le assemblee nei centri anziani della città, dove agenti e ispettori della Municipale hanno dato informazioni utili sulla prevenzione delle truffe agli anziani, una piaga veramente terribile che ancora esiste e contro la quale ci dobbiamo tutti impegnare. Un'ora o due di formazione dove gli agenti hanno spiegato in modo dettagliato quali strategie quei criminali utilizzano per cercare di fregare le persone. Incontri tanto partecipati e molto utili che continueremo a fare. Così come le assemblee serali nei quartieri per ascoltare dal vivo le segnalazioni e poi, qualche mese dopo, tornare a portare i risultati di quelle richieste di intervento. Tutte occasioni che abbiamo voluto costruire per rafforzare il rapporto con i cittadini Insomma: una forte e ricca rete di relazione e conoscenza anche divisa per categorie che in modo diverso hanno bisogno della Polizia Municipale. Ovviamente – precisa Gianassi – questa azione deve essere rivista continuamente, anche lo stesso calendario dei Security point cambia mensilmente e mensilmente facciamo una campagna di comunicazione. In alcuni giardini, ad esempio, durante il periodo invernale è opportuno andare più presto, quando è giorno, nel periodo estivo più sul tardi. Cambiamo a seconda delle esigenze, ma con l'unico obiettivo di coinvolgere il maggior numero di persone affinché possano entrare in contatto con la Municipale”.
La Municipale vicina al cittadino e viceversa, in un rapporto, dunque, che migliori la qualità della vita dei residenti...
“Dopo 14 mesi possiamo dire che alcuni risultati importanti sono stati ottenuti. Siamo riusciti a realizzare molte azioni diversificate zona per zona sulla base delle richieste dei residenti, ma anche perché stiamo consolidando questo rapporto con il territorio e attraverso la presenza della Polizia Municipale fare un'educazione preventiva. Il Vigile di Quartiere non è lì per fare le multe, ma serve per costruire un rapporto che inviti la cittadinanza a rispettare le regole e che dalla stessa cittadinanza abbia spunti e stimoli importanti per fare interventi mirati.
In questi mesi ci sono stati tanti episodi che messi insieme credo diano il segnale della bontà di questo progetto. Ricordo quando i Vigili di Quartiere entrarono in contatto con una giovane donna impaurita e in difficoltà e grazie alla loro pazienza, dopo alcuni giorni, ha confessato che subiva violenze in famiglia: oggi è in una struttura protetta. Penso ai motorini e scooter rubati che nell'attività di presidio del territorio sono stati ritrovati e consegnati ai legittimi proprietari. Oppure a quella volta che gli agenti trovarono una bambina che si era persa e fu poi consegnata alla famiglia. Insomma il presidio del territorio è davvero molto importante, perché consente di costruire quell'alleanza tra cittadini e istituzioni che è fondamentale per riuscire a migliorare la qualità della vita a Firenze, perché la vivibilità, il decoro, la bellezza della città si difendono insieme con una cittadinanza attiva e protagonista e con le istituzioni e la Polizia Municipale in campo in modo continuativo e non sporadico”.
E per il futuro, il progetto proseguirà con lo stesso impegno?
“Proprio per questo ci vogliamo prendere ulteriori impegni. Siccome il progetto funziona se c'è una forte presenza in strada, stiamo lavorando con passo svelto per l'assunzione di 100 agenti di Polizia Municipale. Il concorso è attivo, terminerà nei primi mesi del 2019 e tra febbraio e marzo questi agenti saranno in servizio per essere utilizzati anche nelle zone più periferiche per aumentare questo rapporto di vicinanza con i cittadini”.
Donato Mongatti
Nel video: una sintesi dell'intervista all'Assessore Federico Gianassi.
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