C'è il gruppo di Livorno, il più numeroso, poi quello di Firenze, quello di Pisa, il piccolo nucleo di Pitigliano. Ci sono i Nunes a Piombino, i Bemporad a Rosignano o i Finzi ad Anghiari. Sono le tante comunità ebraiche che negli anni hanno contribuito a costruire la storia della Toscana. Una rete diffusa e diversificata che viene raccontata adesso nella mostra "Ebrei in Toscana (XX-XXI secolo)", progetto ideato e realizzato dall'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Livorno.
"Questa mostra rientra appieno nelle politiche della memoria che la Regione Toscana sta portando avanti da anni", ha commentato la vicepresidente Monica Barni durante la conferenza stampa di presentazione. "Ed è un progetto di grande rilievo perché ricostruisce le vicende storiche di tutte le comunità ebraiche toscane, allargando lo sguardo a partire dalla prima guerra mondiale fino a oggi. Ne è uscita una esposizione monumentale, risultato di una lunga e articolata azione di studio ed analisi, aspetto importante perché oltre alla memoria la Regione sostiene fortemente anche la ricerca".
"Ebrei in Toscana (XX-XXI secolo)" nasce nell'ambito delle iniziative che la Regione Toscana ha finanziato per il centesimo anniversario della Prima guerra mondiale e del settantunesimo anniversario della Liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
Dentro questa cornice si colloca la ricerca storico-scientifica condotta dall'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea della Provincia di Livorno, con la collaborazione della Scuola Normale Superiore di Pisa e di partner di rilevanza nazionale ed internazionale quali il Memorial de la Shoah di Parigi, lo Yad Vaschem di Gerusalemme, il Primo Levi Center di New York.
Un progetto di ricerca che si è sviluppato nell'arco temporale di tre anni e che la Regione ha sostenuto per fornire alle nuove generazioni conoscenza e consapevolezza storica e civile del valore della cultura ebraica per la città di Livorno e per l'intera società toscana.
La mostra
Allestita nei locali della Sala delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, la mostra - visitabile dal 20 dicembre - racconta 100 anni di vita delle comunità ebraiche toscane e i loro intrecci con il resto della comunità ebraica italiana, i suoi collegamenti con quella europea, mediterranea e internazionale.
L'importanza delle comunità ebraiche nella storia della regione è legata alla presenza di una rete diffusa e diversificata di gruppi. Ogni comunità, tramite i suoi componenti, ha legami con il resto del mondo. Alcune famiglie provengono dall'antica emigrazione iberica, altre dall'America latina, altre dal bacino del Mediterraneo. Ogni comunità poi ha relazioni con la tradizione sionista nazionale ed europea ed extraeuropea, con i fermenti culturali che attraversano il paese, con le ideologie più significative che lo agitano.
Attraverso un approccio metodologico innovativo, in questa mostra si vogliono narrare le vicende riguardanti le comunità ebraiche toscane in un'ottica meno consueta allargando lo sguardo, accanto all'irrinunciabile tema della Seconda guerra mondiale e della Shoah, all'intero arco della storia della minoranza ebraica dentro la storia d'Italia: dalla Prima guerra mondiale, ai giorni nostri.
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