"Sicuramente a 32 anni mi posso motivare da solo, ma Pradè mi ha chiamato tante volte al giorno convincendomi a venire qua. Già questo discorso umano mi è piaciuto. Poi ci sono tanti giovani da far crescere, e questa è una motivazione importante per me: ci sono 3-4 giovani veramente forti.
Io li voglio aiutare. Poi voglio fare bene per me stesso, e voglio lasciare qualcosa di buono, dato che ho ancora pochi anni a disposizione per giocare. Voglio far vedere qualcosa ancora ai miei figli che mi guardano". Lo ha detto, ieri, Kevin Prince Boateng, nel corso della conferenza stampa di presentazione da nuovo giocatore della Fiorentina. Boateng era accompagnato dal DS Daniele Pradè che ha spiegato la scelta ritenendo il calciatore "forte, duttile e che è diventato maturo".
"Il progetto della Fiorentina - sottolinea Boateng - è formare una squadra con tanti giovani, una squadra che cresce insieme e che, con la storia della Fiorentina, cerchi un giorno anche di vincere qualcosa. I giocatori di esperienza possono aiutare ad arrivare più in alto". E a proposito di giovani campioni, il 32enne ghanese, parlando di Federico Chiesa, ha detto "Mi ha dato subito il benvenuto. Tutti parlavano di quanto è forte, l'ho visto in allenamento e mi sono reso conto che è davvero fortissimo. Sono contento che resti alla Fiorentina perché è un giocatore che ti cambia una stagione, non solo una partita".
E dell'altro talento viola, il serbo classe 2000 Dusan Vlahovic, Boateng ha assicurato: "è certamente forte, ha colpi che non hanno tanti. Ha tutto per diventare un giocatore importante nei principali campionati. Ricorda Ibrahimovic nei movimenti. Io voglio aiutarlo a iniziare a credere che può diventare fortissimo già da questa stagione".
Boateng indosserà la maglia col numero 10, che in passato hanno portato giocatori del calibro di Antognoni, Baggio, Rui Costa e Mutu. "Ho scelto questo numero – ha spiegato - per far vedere che sono venuto qui per fare grandi cose. So di avere tanta responsabilità con questo numero, ma sono pronto". Sul ruolo in campo afferma: "Mi sono sempre divertito tantissimo davanti alla porta come trequartista, esterno o punta come negli ultimi anni. Credo che sia anche l'idea del mister quella di farmi giocare più avanti possibile, sia come trequartista che come falso nueve. Ora voglio dimostrare che posso divertirmi e far divertire la squadra e i tifosi".
La scelta di venire a Firenze è stata anche dettata da motivi familiari. "Avevo squadre che erano interessate a me in Germania – ha detto - Poi mi hanno convinto il presidente Commisso, Barone e Pradè con parole giuste e importanti, e la scelta è stata fatta anche per la mia famiglia, per mia moglie e il mio bambino. E poi amo l'Italia". Boateng ha concluso parlando della raggiunta maturità professionale e non solo: "Non mi manca la personalità, voglio prendere più responsabilità possibile in campo per lasciare giocare gli altri con la testa libera. Con l'età capisci cosa ci vuole per essere un professionista: prima facevo un po' il pazzo, mentre ora voglio essere un esempio anche per i giovani".
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