Il cambio di proprietà della Fiorentina con l'arrivo di Rocco Commisso riapre la questione nuovo stadio. Col magnate, dopo gli eterni rinvii sul progetto definitivo da parte della proprietà precedente, “fast” (veloce) è la parola d'ordine.
Quali sono gli scenari per giungere in tempi brevi a dotare Firenze di un nuovo stadio? Le opzioni sono diverse, e soprattutto c'è da capire quali opere extra-impianto (commerciale, turistico-ricettivo ecc.) vorrà costruire l'italoamericano per supportare l'investimento.
In attesa che il Comune di Firenze e la Proprietà viola facciano chiarezza sui reali intenti, ecco alcune delle ipotesi percorribili.
ACF Fiorentina acquista dai privati un terreno, a Firenze o comuni limitrofi, dove costruire il nuovo stadio (ovviamente compatibile con i progetti di sviluppo urbanistico ed ambientali in essere). In questo caso se il terreno fosse libero da immobili le procedure autorizzative potrebbero portare all'inizio dei lavori in tempi piuttosto brevi.
ACF Fiorentina accoglie la variante urbanistica del 2012, che prevedeva la divisione in due dell'attuale area Mercafir col mercato alimentare riqualificato nella zona nord e stadio con opere connesse nell'area sud. Qui bisognerebbe capire se Mercafir accetterebbe la ricostruzione in loco al posto della realizzazione di un nuovo centro alimentare in area diversa.
ACF Fiorentina va avanti con l'idea di progetto presentata dai precedenti azionisti, in questo caso si tratta di acquisire l'area a Castello di circa 16 ettari (di proprietà Unipol – NIT), realizzarci il mercato e una volta liberata la zona attualmente occupata iniziare i lavori per il nuovo stadio. Per accelerare la procedura Palazzo Vecchio potrebbe trattare direttamente con Unipol l'acquisto dei 16 ettari a Castello (esiste un accordo tra Unipol e Toscana Aeroporti per la compravendita di tutti gli oltre 120 ettari di Castello – che poi venderebbe i lotti che non ricadono sul progetto nuova pista – ma la compravendita è bloccata in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato dopo i ricorsi accolti dal TAR sul progetto del nuovo aeroporto). Il Comune, come extrema ratio, qualora Unipol non volesse vendere i 16 ettari per i nuovi mercati generali, potrebbe ricorrere all'esproprio (ma i tempi per venirne in possesso si dilaterebbero).
Infine ci sarebbe l'opzione di restyling del Franchi, ma un impianto del 1931 rimpeciottato, implicherebbe un investimento poco conveniente, rispetto a un nuovo stadio moderno e funzionale che nel lungo periodo genererebbe maggiori introiti (lontano da aree fortemente urbanizzate con residenze, servito da parcheggi e trasporto pubblico efficiente come treno e tramvia).
Ieri Rocco Commisso si è incontrato col Sindaco Dario Nardella e il tema stadio sarà stato sicuramente uno degli argomenti sul tavolo. Le ipotesi elencate sopra sono quelle che appaiono le più percorribili, ma le vie dell'urbanistica sono infinite...
Donato Mongatti
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