Dopo un approfondito lavoro di indagine e studio, è stato pubblicato l’Annual Report dell’Associazione MUS.E relativo alle attività 2017: un documento curato, arricchito da infografiche, immagini e statistiche, pensato per restituire al pubblico il bilancio di un anno di attività culturali.
Un percorso che ha visto coinvolto tutto il personale MUS.E, affiancato dall’Università degli Studi di Firenze (Dipartimento di Scienze per l’Economia e l’Impresa – Facoltà di Economia e dal Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia) e dallo Spin Off Sigma NL dell’Università di Genova ( Facoltà di Ingegneria Gestionale-Dipartimento di Ing. Meccanica, Energetica, Gestionale e dei Trasporti).
Uno studio autorevole ma anche di facile comprensione, pensato per restituire uno spaccato chiaro della molteplicità di ambiti di intervento di MUS.E: dall’accoglienza ai servizi alla visita, dalle attività di mediazione culturale all’organizzazione di mostre ed eventi, dalla gestione di bookshop museali alla promozione di incontri e cicli di approfondimento nelle varie sedi cittadine.
Un insieme di attività che ha permesso all’Associazione di raggiungere oltre 2 milioni di persone, +6% dal 2016.
“Provare a raccontare all’esterno le attività di MUS.E è di anno in anno sempre più emozionante – dichiara il Presidente, Matteo Spanò - Aumentano i servizi, gli ambiti d’azione, i progetti, i compiti a cui siamo chiamati. Le sfide crescono e di pari passo la realtà in cui operiamo è sempre più complessa e difficile da comprendere. Abbiamo dedicato ancora più attenzione e impegno a questo percorso: lo abbiamo fatto attraverso azioni di digitalizzazione della raccolta e dell’elaborazione dei dati per ottimizzare la qualità del lavoro. E i risultati emersi, tanto quelli di pubblico quanti quelli economici, sono motivo di orgoglio per noi e per le istituzioni che serviamo.”
I risultati delle attività, dei servizi e delle mostre
Mediazione e valorizzazione: 330.640 Persone +37%
Una crescita importante, realizzata grazie a numerose attività declinate in modo puntuale sui diversi target. Da padrone la fa ovviamente Palazzo Vecchio, con oltre 75.000 partecipanti alle visite e ai laboratori MUS.E; seguono il Museo Novecento e il complesso di Santa Maria Novella, ciascuno con circa 4.500 partecipanti. Altri 10.000 visitatori hanno invece partecipato a visite o attività negli altri Musei Civici Fiorentini, presso le Torri e le fortezze cittadine, complessi religioni e al Museo delle Terre Nuove di San Giovanni Valdarno. Più di 230.000 i visitatori della Torre di Arnolfo, in cui il personale MUS.E cura l’assistenza alla visita.
Da segnalare le attività e le visite che hanno coinvolto le scuole, fiorentine e non: oltre 38.000 gli studenti coinvolti.
Informazione e accoglienza: 1.417.983 Persone +2%
La fetta naturalmente più “corposa” dei contatti di MUS.E, che da anni svolte attività di front-office e back-office nei Musei Civici Fiorentini, cura e gestisce le prenotazioni di visite guidate e attività per privati o per le scuole, effettua il servizio di vendita e “smarcamento” delle Firenze Card e il noleggio di strumenti – multimediali e non – per coloro che scelgono di visitare in autonomia i musei (tablet o kit per famiglie).
Mostre ed eventi: 201.300 Persone -14%
Non raggiunto il dato record del 2016, anche in virtù del cambio di modalità di accesso al Forte di Belvedere, per cui è stato introdotto un biglietto di ingresso.
Comunque positivo l’afflusso alla mostra YTALIA. Energia Pensiero Bellezza, che al Forte di Belvedere ha portato 84mila visitatori; altissimi gli ingressi a Palazzo Vecchio per la mostra de la Chimera d’Arezzo in occasione del G7 della Cultura (66mila visitatori). Da segnalare anche le mostre del Museo Novecento, con oltre 22mila ingressi, i partecipanti a Firenze dei Bambini (25mila) e i 4mila visitatori della mostra Glenn Brown. Piaceri sconosciuti al Museo Stefano Bardini.
Novecento e contemporaneo: 63.328 Persone +22%
Oltre ai 42mila visitatori del Museo Novecento, cresciuto del 40% rispetto al 2016, da segnalare i numerosi partecipanti (oltre 7mila) ai tanti eventi in programmazione: 48 conferenze, 19 proiezioni, 16 concerti, 11 performance, oltre a giornate di studio e workshop.
Le Murate si sono confermate uno spazio di vitale importanza per le nuove produzioni artistiche: Le Murate. Progetti Arte Contemporanea hanno coinvolto oltre 14mila persone con conferenze, programmi di residenza per artisti, esposizioni ed eventi. Un +2% rispetto al 2016.
I canali di comunicazione
Sempre più importanti per raggiungere il pubblico dell’arte e della cultura, oltre ad essere fondamentali per intercettare nuovi utenti, gli strumenti di comunicazione di MUS.E hanno registrato una crescita straordinaria, confermando il trend del settore. Oltre al sito “madre” musefirenze.it, l’Area Comunicazione gestisce altri 5 pagine web, 10 account sui social network, ha curato 10 campagne grafiche e pubblicitarie per mostre ed eventi, oltre alle numerose attività di supporto delle attività dell’Associazione.
Un’indagine sulla struttura e sul gruppo di lavoro MUS.E
Il team di MUS.E conta ad oggi 74 dipendenti. Il gruppo di lavoro è composto al 70% da donne (di cui il 40% sono madri) ed è particolarmente giovane: l’età media totale è di 36 anni.
Oltre ad analisi interne sul welfare aziendale, sono state condotte indagini esterne di gradimento sui servizi proposti: il 99% degli intervistati ha reputato il personale MUS.E estremamente professionale, con altissimi tassi di gradimento per le attività proposte tanto alle scuole quanto ai privati.
L’analisi dati e il calcolo S-ROI
A partire dal 2014 MUS.E ha scelto di investire energie e attenzioni in un percorso di analisi sempre più completo. Oltre alle abituali indagini di customer satisfaction, e ai report statistici, grazie al contributo dello Spin Off Sigma NL dell’Università di Genova nel 2016 abbiamo “misurato” l’impatto di MUS.E. Siamo pertanto partiti da analisi quantitative, abbiamo poi indagato gli aspetti qualitativi, per passare infine allo studio del S-ROI (Social Return on Investment) valutativo, ovvero l’impatto economico generato sul territorio con il nostro operato.
Lo studio del S-ROI permette di individuare il valore economico/finanziario dell’attività svolta da MUS.E. In altre parole, un’indagine che permettesse di rispondere ad una “semplice” domanda: per ogni euro investito c’è un ritorno sociale? Se sì a quanti euro ammonta? Anche per una Associazione no-profit come MUS.E, è infatti importante valutare – e prevedere – l’impatto economico e qualitativo del proprio operato. Nel caso specifico di MUS.E, era importante ”misurare” il benessere prodotto sul territorio, sull’economia e sui servizi di Firenze, la qualità della vita dei propri dipendenti, la fiducia generata verso le istituzioni e gli stakeholder, la capacità di favorire l’abitudine al consumo dei beni culturali.
Lo studio del Social ROI valutativo 2017 ha rilevato che per ogni euro investito in MUS.E vengono generati 3,01 euro. E quest’anno, per la prima volta in assoluto, è stato anche affrontato lo studio del S-ROI previsionale 2018/2019. L’indagine, condotta da MUS.E insieme all’Università di Genova, ha permesso di prevedere in base a vari fattori che il ritorno sociale, per un euro investito, sarà di €3,96
MUS.E in Italia rappresenta ad oggi l’unico caso di misurazione del ritorno sociale degli investimenti di una
associazione culturale museale, e in generale una delle poche realtà culturali che hanno sviluppato il Social ROI: una pratica ancora poco diffusa – portata avanti perlopiù nel Regno Unito – e che tuttavia è stata utilizzata soprattutto per calcolare la componente benefica e filantropica di alcune iniziative, condotte parallelamente al core business culturale e museale.
Da segnalare che il lavoro compiuto nello scorso anno in collaborazione con l’Università di Genova e l’Università di Bolzano relativamente a MUS.E, peraltro, è stato preso a riferimento dal MiBACT quale buona pratica da imitare (come citato dal Ministero stesso ad ArtLab 2018, la piattaforma indipendente italiana dedicata all’innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali). Il Ministero ha anche diffuso una nota (Cir. n. 58/2017), con la quale ha richiesto a tutti i musei italiani di comunicare le risorse (anche immateriali) impiegate da questi ad esempio in attività a favore del settore scolastico e formazione, al fine di mappare il ruolo sociale che i musei svolgono nel territorio.
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