La consigliera Scaletti intervenendo ieri nel dibattito in Consiglio Comunale dopo l’esposizione del Programma di mandato da parte del sindaco Nardella, si è soffermata in particolare su due aspetti, cultura e città metropolitana.
La consigliera ha chiesto al Sindaco ulteriori approfondimenti e chiarimenti sul progetto indicato nella relazione del sindaco quale la costituzione di un Polo Culturale che metta insieme la gestione del Teatro dell’Opera di Firenze, la Leopolda e la Fortezza, progetto denominato “Firenze Grandi Eventi”.
“Già il titolo, Firenze dei grandi eventi, mi preoccupa- ha detto Scaletti- perché sa tanto di pura promozione, di “eventificio”, di effimero, che rispetto a un progetto con un'accezione culturale è tutt’altra cosa.
Vogliamo una città fondata sulla cultura, pensiamo al forum UNESCO e poi abbiamo una visione meramente economica della cultura, peraltro tramontata da anni negli altri paesi. Poi immaginiamo di mettere insieme il teatro dell'opera con Firenze Fiera e la Leopolda, realtà profondamente diverse per assets patrimoniali, legislazioni di riferimento, oltre che per statuti e missione.
In nessun paese europeo, che abbia a cuore le sorti del teatro d'opera, se ne affida la gestione ad una holding che per forza di cose avrà in un altro settore il suo "core business".
Provate a toccare l'autonomia delle maggiori Case d'Opera europee (ad esempio Opera National de Paris, Opera Bastille, Royal Opera House a Covent Garden a Londra, la Staatsoper di Vienna, il teatro La Monnaie di Bruxelles e vi inviteranno gentilmente ad occuparvi di altro. Qui invece lo si propone e viene da pensare – ed è questo il punto da chiarire – che sia un gioco di scatole per cercare di diminuire le perdite finanziarie che questi soggetti hanno, per quanto riguarda Firenze Fiera o il Teatro dell’Opera. Spero che quando lei sindaco parla di cultura non voglia ridurre questo concetto ad una visione bocconiana da anni ’90, dove cultura è solo economia, turismo e grandi eventi. Non è questo di cui Firenze ha bisogno, Firenze che avrà il forum dell’Unesco e dell’Unesco è messaggera nel mondo. Firenze ha bisogno di una cultura che funzioni, una cultura di spessore, di progetti che ne garantiscano la fruibilità per tutti e deve essere a carico del pubblico, altrimenti si riconduce la cultura ad un’altra cosa e Firenze Grandi Eventi sa un po’ di questo, di questa dimensione prettamente economica. Quindi la invito a riflettere: se il Teatro dell’Opera deve essere la grande casa dell’Opera fiorentina, non mettiamola insieme ad altre struttura e non facciamo la Firenze dei Grandi Eventi”.
Sulla costituenda città metropolitana, che altro non è purtroppo che la riproposizione della Provincia senza che siano più i cittadini a decidere (ed è la sovranità popolare a essere stata offesa) ma i partiti e la Politica, c’è la necessità – ha detto Scaletti – che, secondo le osservazioni fatte dalla stessa Comunità Europea, l’accordo di partenariato venga ridiscusso e rivisto, perché c’è ancora troppa confusione fra i livelli decisionali vecchi e nuovi, fra Sato, regioni, Province e proprio per quanto riguarda la Città metropolitana. Se non sarà così i ventilati finanziamenti europei, saranno a rischio. E anche su questo la invito a vigilare” - ha concluso la consigliera.
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