Riceviamo e pubblichiamo da Emanele Cocollini - vicepresidente del Consiglio comunale di Firenze e consigliere eletto in Palazzo Vecchio con la Lega - una analisi sulle questioni relative alla Fondazione del Maggio Musicale che in questi giorni ha visto le dimissioni del sovrintendente Charot, seguite ieri da quelle del direttore musicale Luisi.
In questi giorni si è aperto un pubblico dibattito sulle ragioni del cambio al vertice della Fondazione del Maggio Musicale. Ragioni che il Sindaco Nardella, nelle sue dichiarazioni, non ha peraltro chiarito, limitandosi: da un lato, a giustificare il proprio comportamento verso il Sovrintendente Chiarot e, dall’altro lato, a difendere da alcune critiche il suo amico e sodale di sempre, Nastasi. In città, si sapeva che la chiamata di Nastasi (a suo tempo Commissario del Teatro Comunale nonché potentissimo dirigente del Ministero dei Beni Culturali) alla presidenza della Fondazione avrebbe comportato le dimissioni del Sovrintendente Chiarot, avendo questi già manifestato la propria contrarietà dicendo di non accettare un commissariamento di fatto. Ed allora perché il Sindaco ha insistito sulla sua scelta? Tanto più che Chiarot ha sempre goduto della stima e dell’appoggio incondizionato del PD, che, se non sbaglio, è ancora il partito di Nardella…La mia impressione è che il Sindaco abbia voluto, con la scelta di Nastasi, mandare un segnale al suo partito. Per dirgli in sostanza: sulle nomine degli enti e delle società partecipate del Comune, decido io! Nella vicenda che vede Chiarot contrapposto a Nastasi, io vedo pertanto una contrapposizione tra Nardella e il PD. Nulla da ridere se fossero solo affari loro, il problema è che sono affari di tutti. Anche perché Comune e Città Metropolitana finanziano la Fondazione per circa sei milioni di euro l’anno. Ma c’è un altro aspetto politico-istituzionale che vorrei sottoporre. Quando il Sindaco comunicò, giorni or sono, di aver costituito un comitato di 11 “consiglieri speciali” incaricati di affiancare il lavoro della Giunta, sollevai la questione del ruolo di questi soggetti e del loro rapporto con gli organi deputati al governo della città. Osservando che non si capiva dove finiva la consulenza e dove iniziava l’attività lobbistica. Ebbene, uno di questi 11 “consiglieri speciali” era proprio Nastasi, indicato addirittura come “consigliere strategico”. E, guarda caso, Nastasi andrà a ricoprire – per gentile concessione di Nardella – il ruolo di Presidente della Fondazione del Maggio. Mi chiedo allora: Nastasi ha svolto attività di consulenza al Sindaco o attività lobbistica finalizzata alla propria promozione?
Sono sicuro che la battaglia sulle nomine è solo all’inizio...
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