Stadio di reale proprietà della ACF Fiorentina targata Rocco Commisso alla Mercafir. È questa la mossa del Sindaco di Firenze Dario Nardella che allontana sensibilmente l'ipotesi di realizzazione dell'infrastruttura a Campi Bisenzio, comune amministrato dal Sindaco PD Emiliano Fossi.
Ieri Palazzo Vecchio ha approvato una delibera che prevede la alienazione (vendita) dei terreni del comparto sud dell'area Mercafir, sui quali una variante urbanistica già approvata prevede la costruzione del nuovo stadio, oltre a commerciale, turistico-ricettivo e direzionale.
A nord sarà riqualificata la Mercafir e Nardella ha assicurato che i tempi saranno contingentati, garantendo a chi costruirà lo stadio di avere a disposizione i lotti liberi dagli immobili attualmente occupati dai mercati generali alimentari entro 24 mesi ed aprire lo stadio al pubblico dopo altrettanti: 4 anni per vedere in città lo stadio aperto ai tifosi.
Tempi che, qualora fossero rispettati, andrebbero ad anticipare quelli per il via libera effettivo della costruzione dello stadio a Campi Bisenzio. Sì, perché per ottenere il via libera nel comune limitrofo a Firenze serve la VAS (valutazione ambientale strategica), la VIA (valutazione d'impatto ambientale), studio di fattibilità, progetto definitivo e progetto esecutivo. Una quantità di documenti ed adempimenti che potrebbero essere svolti in tempi che non si discostano dai 24 mesi che il Comune di Firenze dichiara di impiegare per liberare l'area di Novoli dove costruire lo stadio. Anzi, certi pareri richiedono che a valutare non sia il comune di Campi, ma altre istituzioni ed enti e le progettazioni (nelle varie fasi) non si risolvono in pochi mesi. Inoltre a Campi Bisenzio esiste un problema di infrastrutture per gestire il flusso degli spettatori: al triplice fischio finale di una partita ci saranno almeno 40.000 persone che contemporaneamente vorranno tornare a casa (con mezzi privati, mezzi pubblici e a piedi). Le prescrizioni della conferenza dei servizi potrebbero autorizzare la costruzione dello stadio a Campi Bisenzio, ma consentire l'apertura al pubblico solo se fossero realizzate determinate infrastrutture e su questo punto Firenze è già molto più avanti rispetto al comune limitrofo.
La grossa discriminante che poteva far optare il patron viola per lasciare Firenze era la possibilità di avere il vero stadio di proprietà (così da incrementare il valore patrimoniale della Fiorentina col valore immobiliare dell'impianto sportivo), mentre a Firenze avrebbe goduto del solo diritto di superficie (che consente di beneficiare degli introiti, ma non del valore immobiliare, poiché scaduta la concessione l'impianto torna nelle disponibilità della Pubblica amministrazione).
Cosa resta in favore di Campi Bisenzio? Senza dubbio i terreni di proprietà privata liberi da immobili, mentre i tempi indicati da Nardella per sgomberare l'area stadio dai magazzini del mercato alimentare (riqualificandolo nel comparto nord) lo sono sulla carta. Ma Nardella ha assicurato che la vendita prevede che nel bando siano inserite clausole vincolate al rispetto dei tempi.
Starà agli uomini di fiducia di Rocco Commisso giudicare il cronoprogramma e capire se al Club viola converrà partecipare al bando pubblico per l'area sud della Mercafir. Ma il magnate italo-americano sembra già entusiasta: “Apprendiamo con grande favore – afferma Commisso in una nota - le notizie che arrivano da Firenze. Il Comune e il Sindaco Nardella hanno fatto un importante passo in avanti per permettere a chi vuole investire come noi della Fiorentina sul territorio, di avere certezze e iter chiari e più snelli. Iniziano a vedersi concrete possibilità per realizzare un’opera importante come potrà essere il nuovo stadio della Fiorentina.
Continueremo il nostro dialogo e incontri con il Comune e i rispettivi team di lavoro così che si possa procedere in maniera spedita”.
Ieri Nardella, nel corso di una conferenza stampa ha illustrato i dieci punti per compiere il percorso che porta allo stadio alla Mercafir, garantendo che già a gennaio 2020 sarà pronto il bando pubblico per l'alienazione dei terreni e che le procedure per arrivare alla riqualificazione dei mercati generali alimentari sono già in corso.
1 - “Non utilizzeremo il project financing e la concessione di area pubblica – ha spiegato Nardella – ma procederemo alla vendita dell'area, in modo tale che lo stadio sia di proprietà”.
2 - “Si procederà nelle prossime settimane a modificare il piano delle alienazioni (vendita di beni di proprietà del Comune, ndr), inserendoci l'area per lo stadio, atto propedeutico per la vendita. Siamo pronti a fare la gara per la vendita (alla quale potrà partecipare chiunque abbia i requisiti, ndr) a gennaio”.
3 - “La variante urbanistica (già approvata, ndr) sarà perfezionata a favore della società di calcio e la riduzione dei tempi, perché – ha detto Nardella – faremo in modo che la realizzazione dello svincolo autostradale e della stazione ferroviaria Guidoni non siano opere propedeutiche all'inizio dei lavori, ma siano propedeutiche alla messa in funzione dello stadio. Questo significa che si possono iniziare i lavori per lo stadio senza avere finito svincolo e stazione Guidoni. Erano criteri inseriti nella variante urbanistica, li abbiamo fatti slittare al giorno in cui lo stadio comincerà a funzionare”.
4 - “Il parcheggio di circa 1.400-1.500 posti sarà a carico di Firenze Parcheggi, quindi questa infrastruttura non rientra nell'investimento che dovrà affrontare la società di calcio”.
5 - “Lo spostamento della Mercafir avverrà massimo in 24 mesi. Cercheremo di accorciare ulteriormente questo termine, ed è più o meno il tempo necessario a una qualunque società di calcio per la redazione di un progetto esecutivo per uno stadio. In modo da far collimare i tempi di progettazione dello stadio dalla società di calcio e i tempi per lasciare l'area e i rispettivi capannoni. I 24 mesi partiranno dal momento in cui la società di calcio ci fa avere un atto di interesse a realizzare l'operazione”.
6 - “I proventi della vendita dell'area Mercafir (comparto sud, ndr) serviranno per realizzare il primo lotto dei lavori del nuovo mercato, ovvero il lotto decisivo per liberare l'area (dello stadio, ndr).
7 - “Possiamo evitare di fare un piano di recupero urbanistico per il progetto complessivo della nuova Mercafir, ma faremo una approvazione di progetto di opera pubblica tramite la Giunta comunale (saltando il passaggio in Consiglio, ndr)”.
8 - “Non ci saranno aggravi per gli operatori della Mercafir – ha spiegato Nardella – tutta la parte della realizzazione del nuovo mercato non sarà a carico degli operatori: realizzeremo il primo lotto con la vendita dell'area (sud, ndr) e i successivi attingendo a capitoli di investimento che individueremo nell'ambito dei prossimi bilanci”.
9 - “Da questa settimana attiveremo una task force dedicata esclusivamente al percorso dello stadio, sotto il coordinamento del Direttore Generale ing. Giacomo Parenti, coadiuvato dal dott. Jacopo Vicini con tutti gli uffici competenti: patrimonio immobiliare, urbanistica, infrastrutture, sport, opere pubbliche. Questa task force si riunirà una volta a settimana e mi informerà – ha detto Nardella – dei passi in avanti che verranno fatti su questo percorso”.
10 - “Finire tutto in 48 mesi. Progettazione e realizzazione dello stadio in 48 mesi. È un obiettivo temporale – ha assicurato Nardella – calcolato sulle tempistiche medie che ci sono tra Italia ed Europa”.
L'area oggetto di vendita è di circa 22 ettari (i 32 ettari previsti dalla variante senza le SUL destinate alla sosta dei veicoli – che verranno realizzate da Firenze Parcheggi). Oltre allo stadio (ed esclusi i parcheggi) la variante prevede la possibilità di realizzare circa 18.000 mq di commerciale, circa 8.000 mq di direzionale e circa 4.500 mq di turistico-ricettivo, ma non è detto che chi si aggiudicherà l'acquisto decida di realizzare, oltre allo stadio, tali strutture.
Nel bando di vendita del comparto sud, inoltre, saranno inserite clausole vincolanti che, come detto, garantiscono la liberazione dell'area dagli immobili attualmente occupati dalla Mercafir in tempi precisi.
E il “vecchio” Franchi? Che fine farà qualora finalmente si arrivasse ad avere un nuovo impianto moderno e funzionale. “La task force – ha assicurato Nardella – oltre ad occuparsi della questione per il nuovo impianto, deve mettere in campo un piano di riutilizzazione e valorizzazione del Franchi. Perché non possiamo permetterci che diventi un luogo abbandonato o inutilizzato”.
Donato Mongatti
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