Oltre 200 milioni di euro in fatture inesistenti sono al centro di una colossale 'frode carosello' nel settore del commercio di materie plastiche che è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Prato che questa mattina all'alba ha arrestato 17 persone tra Prato, Livorno, Pistoia, Milano e Alessandria (il capo dell'associazione a delinquere, un 43 pratese residente in Slovenia, è finito in carcere, gli altri indagati ai domiciliari) su disposizione del gip del tribunale di Prato.
39 persone sono complessivamente indagate e 57 le perquisizioni domiciliari e locali eseguite, oltre che a consistenti sequestri patrimoniali. Grazie agli eccezionali guadagni illeciti che la frode architettata (con il coinvolgimento di 26 imprese) garantiva, gli imprenditori arrestati ostentavano un'alto tenore di vita tra auto di lusso e sportive, continui viaggi nei luoghi più esotici e alla moda e nei ristoranti più costosi della Versilia.
L'operazione "Gagaro" è stata condotta dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria delle fiamme gialle pratesi con la collaborazione dei colleghi di Livorno, Firenze, Pistoia, Roma, Lucca, Alessandria, Campobasso, Paderno Dugnano (Mi), Castiglione della Pescaia (Gr), Treviglio (Bg), Falconara Marittima (An) e Civita Castellana (Vt), per un totale di 160 finanzieri impiegati nell'attività di questa mattina.
Agli arrestati è contestata l'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, quali la dichiarazione fraudolenta, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, l'omesso versamento di Iva e l'indebita compensazione.
Dalle indagini eseguite è emersa una figura predominante nell'ambito del sodalizio illecito: si tratta di un 43enne, B.M. le sue iniziali, iscritto all'Aire, in quanto residente in Slovenia ma di fatto domiciliato nella provincia di Prato, di cui è originario. Destinatario della misura restrittiva in carcere, il 43enne è risultato l'ideatore, il promotore ed il capo dell'associazione a delinquere.