“Siamo contenti se i conti sono finalmente in pareggio. Peccato che quello che Nardella ci ha comunicato oggi non sia visibile e dimostrabile.
Alle opposizioni è stato negato di vedere il bilancio del 2015 che forse contrariamente a quanto scritto sulla stampa deve essere ancora approvato dalla Fondazione e il piano di risanamento della fondazione lirico sinfonica”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra commenta le comunicazioni del sindaco sul Maggio musicale fiorentino. E spiega “Non riduciamo tutto a una questione di fazioni. Chi è pro o contro la fondazione. E' chiaro che siamo tutti schierati per il sostegno all'istituzione culturale più importante della città. Ma è pur sempre vero che Renzi ha definito bolzi i ballerini, o che i tecnici siano stati definiti pigiatori di bottoni, e aver sostenuto che gli annuali 170 mila euro alla ex sovrintendente Colombo fossero meritati”. Il Consigliere dell'opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio si riferisce anche ai licenziamenti e al serio rischio di chiusura dei battenti, e incalza “Il sovrintendente Bianchi non ha dimostrato rispetto per il Consiglio comunale. E anche il rilancio dell'Accademia del Maggio, acclamata come grande opportunità per i giovani artisti, va in conflitto con l'assunzione recente di tre figure dirigenziali, avvenuta ad inizio anno”. “Troppe volte – continua Grassi – abbiamo assistito a manovre, presentate come innovatrici, ma che servivano solo a mascherare operazioni di altro tipo. Prima di cantar vittoria è necessario vedere i numeri nero su bianco. Insomma è arrivato il momento di essere seri e di condividere con tutta la città le nuove proposte per il Maggio”.
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