"Chiediamo le dimissioni di Salvini non per suo figlio, ma per i russi, per i 49 milioni, per l'odio social e per la lacerazione sociale, per l'insicurezza che produce ogni suo intervento, percheè non è un ministro ma un influencer.
Noi chiediamo le dimissioni di Salvini per questi motivi. Ma lasciamo stare suo figlio". Matteo Renzi mira dritto all'obiettivo, che in questo caso si condensa nell'appello che l'ex presidente del Consiglio muove da Facebook. "Dimostriamo ai populisti che noi siamo civili, che noi non educhiamo all'odio, che noi semplicemente non siamo come loro" scrive Renzi.
Si parla, come è chiaro, del caso del giro in moto d'acqua, della Polizia, del figlio del leader della Lega,e ministro dell'Interno. "Se avessi utilizzato i mezzi e gli uomini delle forze dell'ordine per far divertire i miei figli - osserva Renzi - Lega e 5 stelle mi avrebbero massacrato. Massacrato. Avrebbero chiesto le mie dimissioni tutti, dai social a Travaglio. Avrebbero occupato i banchi del governo e Di Battista - ironizza - avrebbe marciato su Palazzo Chigi. La Meloni e Salvini avrebbero organizzato sit-in sotto le caserme e i commissariati di Firenze e i profili social dei miei figli sarebbero stati presi d'assalto da insulti e minacce".
D'altronde "Matteo Salvini sta distruggendo la reputazione del Viminale con interventi sguaiati, modalità rozze, scelte controproducenti" e Renzi ribadisce che continua a pensare che "sia stato un autogol dell'opposizione non aver discusso in tempo la mozione di sfiducia per i suoi rapporti con la Russia e per le sue parole d'odio".
Fatte queste premesse, "puo' sembrarvi strano quello che sto per scrivervi" osserva allora l'esponente Pd nel sottolineare pero' che "credo sia giusto essere molto franchi tra di noi: vi prego, dimostriamo che noi siamo diversi dalla propaganda sovranista, lasciamo in pace il figlio di Salvini".
"Suo padre ha commesso un errore pazzesco: ha messo in difficolta' in un colpo solo la Polizia, il figlio e la reputazione del Viminale. Ha trasformato dei professionisti della sicurezza in baby sitter e ha costretto agenti della Polizia a fare una pessima figura con la stampa libera e democratica di questo Paese. Ma quel ragazzo - rileva ancora Renzi - è un minorenne che ha diritto di vivere la sua vita e non pagare per le idiozie del padre".
"So cosa significa vivere in una famiglia che soffre per le scelte politiche di qualcuno. Mia moglie - ricorda - è stata massacrata sui social persino per il suo golfino, il giorno delle dimissioni". E allora, "vi prego, dimostriamo che noi siamo diversi da questi professionisti dell'odio", chiede Renzi.
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