Nuovi problemi per l'iter che dovrebbe portare alla costruzione del nuovo stadio della Fiorentina. Sull'edizione odierna della cronaca fiorentina de La Repubblica, in un articolo a firma Massimo Vanni, si annunciano imminenti ricorsi al TAR di Mercafir ed Unipol contro la delibera di Giunta del Comune di Firenze, che lo scorso 7 gennaio ha dichiarato la pubblica utilità del progetto per lo stadio e le opere connesse presentato dai Della Valle lo scorso 14 luglio.
Proprio ieri l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze, Elisabetta Meucci, ha annunciato che il prossimo 17 marzo sarà pubblicato il bando pubblico per reperire l'area dove trasferire il mercato ortofrutticolo (la ACF Fiorentina ha chiesto la disponibilità dell'intera area Mercafir dove – da RUC approvato nel 2012 – sarebbe prevista la riqualificazione dello stesso mercato). Il Comune ha imposto ad ACF, nelle prescrizioni allegate alla delibera del 7 gennaio, di monetizzare il valore del comparto nord, affinché a costo zero (e quindi evitando un danno erariale) possa acquisire dai privati un'area consona dove trasferire il Centro Alimentare Polivalente.
Da tempo si ipotizza che un'area adatta potrebbe essere quella nella zona nord dei terreni di Castello. Unipol, proprietaria delle superfici di Castello dove erano previsti 1,4 milioni di metri cubi da edificare, si ritiene danneggiata vedendosi ridimensionato il progetto in termini di volumetrie concesse (a causa degli espropri che arriveranno in conseguenza della futura pista parallela dell'aeroporto di Firenze) e dal punto di vista puramente concorrenziale, perciò l'ipotesi che Unipol partecipi al bando non appare scontata.
Le eventuali superfici commerciali che potrebbero essere realizzate da ACF alla Mercafir - 50.000 mq di superfici di vendita – sorgerebbero a pochi metri da quelle che Unipol dovrebbe costruire a Castello, un ulteriore danno, quindi, oltre al significativo deprezzamento del valore dell'edilizia residenziale e direzionale che si troverebbe in prossimità del nuovo aeroporto. Chi ci comprerebbe casa? Chi ci affitterebbe uffici?
E Mercafir? Non solo si riserva di valutare l'eventuale area dove trasferirsi, ma rivendica le spese sostenute dai grossisti degli ultimi anni: «Qualcuno pensa forse di fare un mercato a Campi o all’Osmannoro? E poi chi le porta le merci in centro? La verità è che si chiacchiera parecchio e noi da qui non ci muoviamo », dice a Repubblica il presidente Fanti. «Qui – sottolinea Fanti al quotidiano - c’è chi ha speso 200-300mila euro per le nuove celle frigo: secondo voi se si trasferiscono c’è qualcuno che li rimborsa?».
Intanto stamani l'Assessore Meucci tenta di spegnere l'incendio: “Qui siamo davanti a grandi progetti, è normale che ci siano dei ricorsi - ha dichiarato a margine di una presentazione per la riqualificazione di piazza dell'Isolotto - ma noi andiamo avanti col bando per il terreno di circa 20 ettari di superficie. A seguito del bando arriveranno delle proposte che l'Amministrazione valuterà. In ogni modo cercheremo di dialogare (con coloro che presentano i ricorsi, ndr), specialmente perché si tratta di affrontare un percorso complesso, dove è necessaria la collaborazione di tutti”.
Ultima considerazione. Ipotizziamo che i ricorsi vengano respinti e che si trovi un terreno dove Mercafir accetti di trasferirsi. L'attività mercatale, imprescindibile per la Toscana, non può subire interruzioni, quindi i lavori per la costruzione del nuovo stadio non potrebbero iniziare, finché il nuovo Centro Alimentare Polivalente non fosse pronto ed operativo. Naturalmente il progetto per il nuovo mercato dovrebbe passare attraverso tutte le fasi di approvazione (varianti urbanistiche, valutazioni di impatto ambientale, gare di appalto ecc...). La ACF Fiorentina monetizzerebbe il comparto nord della Mercafir solo dopo aver avuta la certezza del sì definitivo (a tal proposito nel bando che verrà pubblicato il 17 marzo saranno indicate una serie di condizioni affinché il Comune sottoscriva l'acquisizione dai privati – impossibile che ACF paghi al Comune 18 milioni di euro senza avere prima il sì finale).
Entro 12 mesi ACF deve presentare il progetto definitivo, a quel punto entro i successivi sei mesi la nuova conferenza dei servizi dovrà approvarlo (sollevando eventuali nuove prescrizioni che implicherebbero ulteriore tempo per l'adeguamento alle stesse), seguirebbe la procedura di evidenza pubblica per la costruzione di stadio e opere connesse (4 mesi), l'aggiudicazione della gara (1 mese) ed il progetto esecutivo con l'affidamento dei lavori (altri 2 mesi) che, come abbiamo detto non potrebbero iniziare prima dell'avvenuto trasferimento del mercato ortofrutticolo.
Riassumendo: tempi biblici.
In conclusione: appare difficile, se non impossibile, che lo studio di fattibilità, così come è stato presentato, possa giungere ad un esito positivo. O si ridimensionano i progetti (magari adeguandoli a quanto previsto dal RUC approvato nel maggio 2012 – progetto Renzi), o si individua un'altra area, o si continuerà a vedere giocare la Fiorentina all'Artemio Franchi anche per i prossimi decenni.
Donato Mongatti
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