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Il verbale della commissione

Forteto: A gennaio il PD frenava su ispezione e commissariamento

Forte scontro nella seduta in Regione
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

 E' il verbale 113 del 31 gennaio 2013 della seduta della terza commissione della Regione Toscana quello che racconta come è nata l'ispezione Ministeriale a Il Forteto.
Una riunione di commissione molto tormentata, con urli e offese, in cui il Presidente Caterina Bini, oggi Onorevole per il PD, ha abbandonato la commissione per oltre mezz'ora.
Il contendere in Commissione era una mozione, la n°570, in cui  Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi di Fartelli d'Italia impegnavano la Regione a chiedere l'intervento del Ministero per commissariare la cooperativa a tutela dei lavoratori.
In Aula fu chiesto a Donzelli e Marcheschi di rinviare la discussione della mozione alla commissione. E così arrivammo al 31 gennaio.
Durante la commissione l'On. Bini propose di non chiedere il commissariamento, ma un'ispezione e comunque di audire prima i vertici del Forteto, i sindacati e le centrali cooperative proponendo un calendario che procrastinasse i tempi di oltre un mese.
Si legge nel verbale: la Presidente Bini "ritiene che sarebbe opportuno che la commissione, per serietà rispetto ad un tema come questo, faccia un’audizione del collegio sindacale, del gruppo dirigente, dei sindacati dei lavoratori della Cooperativa agricola Il Forteto per avere completezza di informazioni" anche perchè "Ci troviamo davanti ad una cooperativa agricola che è una delle realtà più importanti del territorio mugellano." e che "sarebbe opportuno, prima di adottare dei comportamenti sulla base di dichiarazioni molto gravi quali sono state quelle rilasciate da qualche lavoratore, sentire un'altra campana per completezza di informazioni". Quasi una difesa d'ufficio che fa infuriare Donzelli.  Il capogruppo di Fratelli d'Italia si legge nel verbale che nel replicare "Afferma che ci troviamo di fronte a casi di mobbing che si verificano giorno dopo giorno. Ci sono persone demansionate, messe in difficoltà. Non ritiene sia possibile aspettare un altro mese. Si rallentano i tempi. I sindacati sono stati l’anello debole come le centrali cooperative perché non si sono mai accorte di nulla." " Bambini di 6 anni costretti a lavorare di notte,  gente chiusa nelle celle frigorifere se non lavorava." ... "Sembrava un regime cinese.".
 
Il Presidente Bini sostenuta anche dagli altri componenti del PD ripete che  "A suo giudizio è opportuno sentire anche gli altri prima di chiedere l’ispezione." Il dibattito in commissione si surriscalda, si alzano i toni e alle 11:30 la Presidente Bini esce dalla commissione per protesta e i lavori si interrompono. Passano i minuti, nel verbale non compare niente, ma dal video della seduta si vede che arriva Bugli, in quel periodo capogruppo PD, a cercare una mediazione. Si arriva così alla richiesta di Ispezione tramite il Presidente del Consiglio Regionale. Rientra la Bini e si chiude la commissione. 
Una seduta di commissione il cui svolgimento, a nostro parere, oggi dovrebbe mettere in serio imbarazzo i consiglieri del PD presenti. A partire dall'On.Bini.

A Seguire il testo verbale integrale della seduta di commissione:
 

REGIONE TOSCANA

Consiglio Regionale

Terza Commissione consiliare

“Sviluppo economico”

 

 

VERBALE n. 113

 

Seduta del 31 gennaio  2013

 

Hanno partecipato alla seduta

 

Caterina Bini

Presidente

 

Rudi Russo

Segretario

 

Giuseppe Del Carlo

Commissario

 

Ivan Ferrucci

Commissario

 

Matteo Tortolini

Commissario

 

Paolo Marini              Commissario

Marina Staccioli         Commissario

Marco Taradash          Commissario

 

Non ha partecipato alla seduta

 

Nicola Nascosti         Vice Presidente

 

 

 

Sono inoltre presenti

 

Claudia Prina Racchetto

PO Settore assistenza generale alla Prima Commissione

 

Daniela Bastiani

Assistente segreteria terza Commissione

 

Donatella Grasso

Assistente segreteria terza Commissione

 

Gemma Pastore

Dirigente settore assistenza giuridico-legislativa alle commissioni

 

Enrico Righi

PO settore assistenza giuridico- legislativa alle commissioni

 

Luciano Moretti

Dirigente settore analisi della normazione

 

Paola Frontini

Franca Baccelloni                               

PO Area Coordinamento Turismo, Commercio e Terziario GR

PO Assistenza legislativa e giuridica GR

 

Sandro Bartoli

Capo Ufficio Stampa del Consiglio regionale

 

 

 

 

 

 

 

           

ORDINE DEL GIORNO

1.    

Comunicazioni della Presidente;

2.    

Approvazione verbali nn. 100c del 31/10/2012, 106 del 06/12/2012, 108 del 12/12/2012;

3.    

Mozione n. 570: In merito al possibile commissariamento della Cooperativa “Il Forteto” (d’iniziativa dei Consiglieri Donzelli e Marcheschi); 

4.    

Proposta di legge n. 215: Modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2005, n. 28 (Codice del Commercio. Testo unico in materia di commercio in sede fissa, su aree pubbliche, somministrazione di alimenti e bevande, vendita della stampa quotidiana e periodica e distribuzione di carburanti); 

5.    

Varie ed eventuali.

 

**********

Alle ore 10:15, la Presidente Bini, accertata la presenza del numero legale, dà inizio alla seduta.

 

1. Comunicazioni della Presidente         

 

Presidente Bini informa i presenti che il Vice Presidente Nascosti non sarà presente alla seduta odierna. Illustra ai commissari l’ipotesi di calendario dei futuri lavori della commissione. In primo luogo, mercoledì 6 febbraio 2013, potrebbe avere luogo una seduta congiunta con la V commissione alle ore 10 mentre dalle ore 11 alle ore 11: 30 si potrebbero svolgere le consultazioni sulla pdl n. 215 e sull’altra pdl, sempre in materia di commercio, illustrata nella scorsa seduta. Vi sarebbe inoltre la possibilità di convocare una seduta congiunta per il 7 febbraio p.v. con la II e la VI commissione in materia di fotovoltaico, già rinviata per il sopraggiungere di modifiche. Informa che Irpet l’ha ricontattata, dichiarandosi disponibile a fare l’illustrazione della ricerca, già svolta per la commissione, in modo aperto. Si dichiara a disposizione. Ritiene sarebbe preferibile attendere qualche settimana in quanto, non sapendo per quanto tempo ancora rimarrà qui, non vorrebbe  impegnare il futuro presidente. La questione verrà ricordata dopo la tornata elettorale.

 

2. Approvazione verbali nn. 100c del 31/10/2012, 106 del 06/12/2012, 108 del 12/12/2012

 

La Presidente Bini pone in approvazione i verbali di cui sopra.

 

La Commissione li approva all’unanimità.

 

4. Proposta di legge n. 215: Modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2005, n. 28 (Codice del Commercio. Testo unico in materia di commercio in sede fissa, su aree pubbliche, somministrazione di alimenti e bevande, vendita della stampa quotidiana e periodica e distribuzione di carburanti) 

 

Presidente Bini avverte i presenti che l’ordine di esame degli affari posti all’odg della seduta odierna subirà una modifica e che verrà dapprima illustrata la pdl n. 215 non essendo ancora arrivato il Consigliere Donzelli. Ringrazia intanto la Dott.ssa Frontini, estensore del provvedimento, per la sua presenza e la invita ad illustrare sinteticamente il provvedimento.

 

Frontini afferma che con il provvedimento in esame si modifica ulteriormente il codice del commercio, relativamente alla disciplina del commercio su aree pubbliche, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità dell’art. 29 bis della l.r. 28/2005 che prevedeva la non applicazione nell’ordinamento regionale dei limiti e vincoli posti dall’articolo 16 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 ai regimi autorizzatori per l’accesso ad un’attività di servizi. Tale articolo introduceva nell’ordinamento statale i principi comunitari di selezione fra diversi candidati, quali il divieto del rinnovo del titolo automatico o tacito ed il divieto di accordare vantaggi al prestatore uscente nei casi in cui il numero dei titoli autorizzatori disponibile fosse stato limitato per ragioni correlate alla scarsità delle risorse naturali o delle capacità tecniche disponibili. Le modifiche introdotte recepiscono l’intesa sancita il 5 luglio 2012 in sede di Conferenza Unificata in attuazione dell’articolo 70, comma 5, del dlgs. 59/2010 sui criteri da applicare nelle procedure di selezione per l’assegnazione di posteggi su aree pubbliche. Le disposizioni contenute nell’intesa tengono conto in particolare delle seguenti necessità: 1) necessità di individuare un termine minimo e massimo di durata delle concessioni ritenuto ragionevole secondo criteri uniformi a livello nazionale che tengano conto delle esigenze di ammortamento e remunerazione degli investimenti anche immateriali; 2) necessità di procedere all’individuazione di criteri di priorità per il rilascio e il rinnovo delle concessioni di posteggio per l’esercizio del commercio su aree pubbliche che valorizzino l’esperienza professionale acquisita e tengano conto sia delle esigenze di carattere occupazionale e sociale di tale categoria di commercianti e dei lavoratori da essi dipendenti, sia degli interessi pubblici legati alla tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale, senza discriminazioni o condizioni di vantaggio ingiustificato per i prestatori uscenti; 3) necessità di garantire sul territorio nazionale carattere di omogeneità all’applicazione dei criteri e nella individuazione delle disposizioni transitorie. Per quanto concerne i singoli articoli della proposta di legge rileva che l’articolo 1, che modifica l’articolo 22 della l.r. 28/2005, recepisce quanto previsto al punto 4 dell’intesa che attribuisce alla Regioni, sentite le organizzazioni di categoria, la fissazione di criteri correlati alla qualità dell’offerta o della tipologia del servizio fornito, nel caso di assegnazione di posteggi in mercati o fiere di nuova istituzione. Tra i contenuti del regolamento regionale viene pertanto prevista anche l’individuazione di tali criteri. L’articolo 2, invece, modifica l’articolo 29 della l.r. 28/2005 al fine di adeguarlo a quanto previsto al punto 6 dell’intesa. Viene pertanto eliminata l’attuale distinzione tra “presenze virtuali nel mercato” e “presenze effettive nella fiera”; in entrambe le manifestazioni commerciali viene ad assumere rilevanza solo il numero delle volte che l’operatore si è presentato indipendentemente dal fatto che abbia o meno esercitato l’attività commerciale. Con l’articolo 3 viene poi abrogato l’articolo 29 bis dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale con sentenza 191/2012.   

L’articolo 4 sostituisce invece l’articolo 32 della l.r. 28/2005 che disciplina l’autorizzazione all’esercizio dell’attività mediante posteggio. Viene eliminata la previsione della durata decennale e del rinnovo tacito della concessione di posteggio e viene recepito il contenuto del punto 1 dell’intesa che rimette al comune il compito di fissare la durata della concessione (che non potrà essere inferiore a 9 e superiore a 12 anni) in modo da garantire l’ammortamento degli investimenti ed un’equa remunerazione dei capitali investiti. Viene inoltre previsto che ogni operatore non potrà essere titolare o possessore di più di due o tre concessioni di posteggio nell’ambito del medesimo settore merceologico alimentare qualora il numero complessivo dei posteggi, nel mercato o nella fiera, sia inferiore o uguale (o superiore) a cento, così come previsto dal punto 7 dell’intesa. L’articolo 5 sostituisce l’articolo 34 della l.r. 28/2005 al fine dell’eliminazione dei criteri che attribuivano condizioni di vantaggio ai soggetti già operanti nel settore. Viene recepito quanto previsto al punto 2 dell’intesa che detta i criteri da applicarsi per l’assegnazione dei posteggi nel mercato e nella fiera nel caso di più domande concorrenti. I criteri individuati sono: criterio della maggiore professionalità acquisita nell’esercizio del commercio su aree pubbliche, comprensiva sia dell’anzianità comprovata dall’iscrizione al registro delle imprese che dall’anzianità acquisita nel posteggio al quale si riferisce la selezione (tale ultima anzianità assume valore solo in fase di prima applicazione) e criterio per la concessione di posteggi dislocati nei centri storici o in aree aventi valore storico, archeologico, artistico e ambientale o presso edifici di valore. Non si tiene ovviamente conto del terzo criterio individuato nell’intesa poiché con legge regionale 63/2001 in Toscana vige l’obbligo della regolarità contributiva per l’esercizio del commercio su aree pubbliche.

Per quanto riguarda le fiere i cui posteggi sono assegnati per il periodo corrispondente alla durata della manifestazione (vale a dire le fiere per le quali è rilasciata la concessione temporanea) il punto 3 dell’intesa prevede l’applicazione del criterio di priorità dell’esperienza connessa al maggior numero delle presenze pregresse fino al termine della fase transitoria. Decorso tale periodo alle procedure di assegnazione si applicheranno i criteri prioritari previsti al punto 2 dell’intesa tenendo comunque sempre conto del numero delle presenze pregresse. 

Si prevede inoltre che la Giunta regionale, con propria deliberazione, stabilisca le ulteriori modalità per l’applicazione dell’intesa sancita dalla Conferenza Unificata.

 

(Alle ore 10:38 entrano in aula i consiglieri Ferrucci e del Carlo)

 

Infine l’articolo 6 modifica l’articolo 111 della l.r. 28/2005 per recepire il contenuto del punto 8 dell’intesa che detta disposizioni transitorie relativamente alle concessioni di posteggio in essere nei mercati, nelle fiere e fuori mercato alla data di entrata in vigore dell’intesa. Al fine di evitare possibili disparità di trattamento tra i soggetti le cui concessioni di posteggi nei mercati e nelle fiere sono scadute prima della data di entrata in vigore del d.lgs. 59/2010, e che hanno, quindi, usufruito del rinnovo automatico, ed i soggetti titolari di concessioni scadute successivamente a tale data che non hanno usufruito di tale possibilità, verranno applicate, in fase di prima attuazione (2017/2020), le seguenti disposizioni transitorie: a) le concessioni scadute dopo l’entrata in vigore del d.lgs 59/2010 (8 maggio 2010) e già tacitamente rinnovate fino alla data dell’intesa sono prorogate per ulteriori sette anni decorrenti dalla data di entrata in vigore del decreto statale; b) le concessioni che scadono dopo l’entrata in vigore dell’intesa della Conferenza unificata (5 luglio 2012) e nei cinque anni successivi sono prorogate di diritto fino al 4 luglio 2017 compreso; c) le concessioni scadute e tacitamente rinnovate prima dell’entrata in vigore del d. lgs. 59/2010 mantengono la loro efficacia fino alla naturale scadenza prevista al momento di rilascio o di rinnovo.

 

Staccioli interviene in merito alle “cd. spunte” per chiedere se anche prima si valutassero gli anni o le presenze sul mercato per dare priorità all’uno od all’altro commerciante.

 

Frontini pone in evidenza che la normativa attuale prevede che quando aderisci ad un bando la presenza sia un motivo di ostacolo per l’apertura perché fa si che quelli comunitari non possono accedere. Siccome la presenza è la cosa più importante, la presenza ora non vale più per avere un posteggio in concessione per 12 anni. Le presenze sono importanti ma solo per occupare giornalmente il posteggio non per avere la concessione.

 

Presidente Bini ringrazia la dott.ssa Frontini per la sua illustrazione e informa i Consiglieri Ferrucci e Del Carlo, appena entrati in aula, dell’ipotesi di calendario dei futuri lavori della commissione.

 

(Il Consigliere Donzelli entra in aula alle ore 10:49)

 

3.

Mozione n. 570: In merito al possibile commissariamento della Cooperativa “Il Forteto” (d’iniziativa dei Consiglieri Donzelli e Marcheschi) 

 

Presidente Bini informa i presenti di aver già parlato della questione ora in esame con il Vice Presidente Nascosti che stamattina, come già anticipato,non potrà essere presente alla seduta. Afferma di aver richiesto alla Dott.ssa Pastore di predisporre un parere per capire se la Commissione può chiedere la forma del commissariamento in modo diretto, dato che il commissariamento costituisce solo una delle possibili conclusioni dell’attività di vigilanza che si conclude con provvedimenti del tutto rimessi alle valutazioni ministeriali. A seguito di questo parere, in estrema sintesi, risulta che la mozione è legittima e che si potrebbe, invece di chiedere direttamente al Ministero di  commissariare “Il Forteto”, piuttosto chiedergli di attivarsi per fare un’ispezione straordinaria. Oltre a questo, ritiene che sarebbe opportuno che la commissione, per serietà rispetto ad un tema come questo, faccia un’audizione del collegio sindacale, del gruppo dirigente, dei sindacati dei lavoratori della Cooperativa agricola “Il Forteto” per avere completezza di informazioni in quanto è dell’avviso che sarebbe giusto ascoltare chi rappresenta i lavoratori. Tutto per la massima trasparenza. Afferma che ci troviamo davanti ad una cooperativa agricola che è una delle realtà più importanti del territorio mugellano. Illustra pertanto l’ipotesi di calendario dei lavori che la commissione potrebbe adottare in merito a questo affare: il 20 febbraio pomeriggio, durante una seduta ordinaria di commissione, potrebbe essere svolta la suddetta audizione, mentre il 7 marzo potrebbe avere luogo un’ulteriore seduta di commissione per completare l’iter sulla mozione.

 

Donzelli esprime perplessità su queste ipotesi. Ritiene che sia dovere del Consiglio, viste le scorrettezze formali, fare una segnalazione al Ministero affinchè verifichi come stanno effettivamente le cose e che non ci si possa sostituire ad esso perché altrimenti si farebbe un’altra commissione di inchiesta. Il commissariamento potrebbe essere indicato espressamente o meno insieme agli altri cinque provvedimenti che il Ministero può adottare anche se alcuni di essi non sono auspicabili per il territorio toscano. Afferma che ci troviamo di fronte a casi di mobbing che si verificano giorno dopo giorno. Ci sono persone demansionate, messe in difficoltà. Non ritiene sia possibile aspettare un altro mese. Si rallentano i tempi. I sindacati sono stati l’anello debole come le centrali cooperative perché non si sono mai accorte di nulla. Non si può aprire una nuova commissione di inchiesta. Fare una commissione di pomeriggio è riduttivo e rallenta i lavori. Non crede che le persone finora sentite si siano inventate tutto. Non ritiene che spetti al Consiglio giudicare se è vero o falso quanto affermato da queste persone.

 

Presidente Bini afferma di non volere indagare su nulla e, a tal proposito, esprime perplessità sulle commissioni di inchiesta in generale. Ritiene che il tema sia un altro e che sarebbe opportuno, prima di adottare dei comportamenti sulla base di dichiarazioni molto gravi quali sono state quelle rilasciate da qualche lavoratore, sentire un'altra campana per completezza di informazioni. Propone pertanto di chiedere al Ministero di svolgere un’ispezione per vedere chiaro. Prima di arrivare all’ approvazione di una mozione, viste le premesse, ritiene opportuno sentire tutte le rappresentanze  formali, il collegio sindacale, le centrali cooperative, il gruppo dirigente. Si tratterebbe di fare un ulteriore sforzo prima di chiedere l’ispezione al ministero che lei afferma di volere comunque chiedere.

 

Taradash ritiene che, dal punto di vista istituzionale, la strada proposta dal Consigliere Donzelli sia quella più limpida. Vi è poi un’esigenza di carattere politico che spinge a rivedere alcuni protagonisti di questa ferita non rimarginata neanche durante la discussione in commissione. Dal punto di vista della minoranza, dichiara che non perderebbe l’occasione di riaprire la questione.

 

Presidente Bini è dell’avviso che si debba distinguere fra cooperativa e fondazione.

 

Del Carlo afferma che bisogna mettersi nei panni dell’opinione pubblica e dare segnali di trasparenza massima. Si chiede che il Ministero faccia un’ispezione per vedere se è necessario arrivare al commissariamento. Si tratta di un’ipotesi cauta. Bisogna mandare avanti quello che prevede questa mozione che ha carattere cautelativo. Non bisogna riascoltare quella parte o l’altra. La distinzione fra cooperativa e fondazione si fa male. Non si chiede il commissariamento tout court. Così si dimostrerebbe che il Consiglio regionale chiede chiarezza fino in fondo.

 

Presidente Bini afferma che se qualcuno immagina che lei voglia coprire dei misfatti, la questione diviene personale. Non accetta che si utilizzi una vicenda come questa. Si trasale. La verifica si fa. Non capisce per quale motivo vi sia così tanta paura ad ascoltare questi soggetti.

 

Ferrucci fa presente che ci sono i giudici del lavoro e che magari tutto passasse dalle mozioni del Consiglio regionale. Condivide il percorso rispetto al ruolo che compete come commissione e vista la mozione che è stata presentata. Sarebbe un percorso di correttezza e trasparenza.

 

Del Carlo afferma che il terzo capoverso della mozione si potrebbe riscrivere, tagliando la parte finale.

 

Marini sostiene che la questione è una vicenda vecchia. In molti casi non c’è formalità per quanto riguarda l’assemblea dei soci. In molte cooperative libere si esercita un vero e proprio ricatto rispetto ai lavoratori. L’ispezione del Ministero ha dei limiti. Si passa attraverso l’ispettorato del lavoro e il giudice del lavoro. Esprime perplessità sul fatto che, nel caso di specie, non si siano applicate disposizioni quali l’art. 28 o l’articolo 700. E’ dell’avviso che l’ispezione vada fatta. Come maggioranza ritiene che se vi è un’altra discussione, questo avvantaggi solo la chiarezza. Perché non fare i due percorsi? Il segnale politico va dato. Si manda la richiesta di ispezione al Ministero ma il problema vero così comunque non si risolve. Occorrerebbe fare una causa di lavoro. A suo giudizio, dunque, vi è il rischio che l’ispezione non possa garantire i lavoratori. Con un commissariamento si ripartirebbe da zero. Bisognerebbe trovare tutele per i lavoratori che dovrebbero andare dal sindacato e fare denunce.

 

Donzelli pone in evidenza che non tutti hanno potuto seguire i lavori della commissione e leggere la relazione finale che si è concentrata sull’affidamento dei minori. Le questioni di lavoro sono emerse indirettamente facendo una serie di domande. Quello raccontato riguarda bambini di 6 anni costretti a lavorare di notte, di gente chiusa nelle celle frigorifere se non lavorava. Bisogna leggere i verbali per capire. Sembrava un regime cinese. Ritiene che sarebbe opportuno fare due passaggi. In primo luogo, inviare subito al ministero i verbali delle audizioni con apposita lettera. Si tratta di un dovere istituzionale. Si mette da parte la mozione e finite le elezioni si riprende ascoltando i lavoratori. C’era un mondo che ha chiuso gli occhi, tribunale compreso. Se incontro centrali cooperative e sindacati li ascolto. Non si può tergiversare ed allungare il brodo. La mozione si può affrontare anche dopo. Quello che possiedo glielo devo dare ora.

 

Presidente Bini non concorda. A suo giudizio è opportuno sentire anche gli altri prima di chiedere l’ispezione. I verbali riguardano solo altri soggetti.

 

Del Carlo ritiene che occorra fare chiarezza il più presto possibile. La commissione si potrebbe attivare in tal senso già il 6 o il 7 febbraio.

 

Presidente Bini ritiene che non vi siano problemi ad aspettare altri 15 giorni e che sia piuttosto in atto una strumentalizzazione.

 

Taradash respinge la strumentalizzazione ed è anzi dell’avviso che in questa vicenda si sia strumentalizzato poco. Afferma che siamo di fronte ad una cosa di una gravità immane. È venuta poco fuori. Bisognerebbe provare vergogna per quanto accaduto. E’ dell’avviso di aver sbagliato a non strumentalizzare la vicenda. Dichiara pertanto di volere l’audizione e di volere vedere in faccia queste persone affinchè, il 20 febbraio, vengano a dichiarare cosa hanno fatto.

 

La Presidente Bini esce dall’aula alle ore 11:30.

 

Staccioli afferma che trasversalmente l’aula ha avuto un atteggiamento benevolo verso la maggioranza e che tutti sono stati  moderati.

 

Russo informa i presenti che bisogna sospendere la seduta in attesa del rientro della Presidente Bini. E’ comunque dell’avviso che sarebbe opportuno intraprendere il percorso proposto dalla Presidente anche se ritiene che probabilmente ad andare a rimestare non se ne ricava nulla. Vi è una questione di forma accoglibile e poi vi è anche una questione politica. È un percorso molto caldo politicamente ma da farsi. Dichiara sospesa la seduta in attesa del rientro della Presidente Bini.

 

La seduta viene  sospesa alle ore 11:33

 

La Presidente Bini rientra in aula alle ore 12:08

 

Presidente Bini dichiara nuovamente aperti i lavori della commissione. Propone, a seguito di contatti informali con gli altri componenti della commissione, di inviare una lettera al Presidente Monaci, da parte dell’UP della commissione, volta ad informare il Ministero delle Attività produttive circa gli elementi emersi dai lavori della commissione d’inchiesta e richiedere allo stesso Ministero di verificare se vi siano gli estremi per svolgere un’ispezione straordinaria, informando che in tal caso i presentatori della mozione procederebbero al suo ritiro.

La commissione approva all’unanimità la proposta.

La seduta termina alle ore 12:09.

 

Il Segretario

(Rudi Russo)

              

    La Presidente

   (Caterina Bini)

Responsabile Settore assistenza generale alla Terza Commissione: Luciano Moretti; Funzionario estensore: Claudia Prina Racchetto

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