In questi giorni sulla stampa fiorentina e toscana è emersa l'inchiesta aperta dalla Procura di Siena su un presunto buco nel bilancio 2011 dell'Asl 7, che si aggirerebbe attorno ai 10 milioni di euro. Gli accertamenti starebbero muovendo i primi passi e al momento non risultano indagati. Nessuna ricerca d'archivio, nessuna lettura di documenti riservati, ma una semplice ricerca su Google, se gli addetti ai lavori non ne fossero stati incredibilmente a conoscenza, per leggere candidamente che la moglie del Presidente della Regione Toscana, la dottoressa Laura Benedetto, è stata la direttrice dell'Asl 7 dal dicembre 2009 fino alle dimissioni del primo settembre 2011, per motivi "personali e professionali" anche se una questione d'opportunità incombeva anche per evitare presunti conflitti di interessi.
Insomma, l'attuale moglie del governatore della Toscana è stata direttrice dell'azienda sanitaria senese almeno nove mesi del periodo finito sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti. Eppure, nè un accenno nè un riferimento alla questione, dimenticata dalle cronache giornalistiche.
Considerando che il presidente della Toscana ha sempre preso posizione, visti anche i suoi trascorsi da Assessore regionale alla Sanità, sulle vicende, molto tristi, che hanno riguardato altre Asl regionali come quella di Massa e Carrara, la questione appare ancor più delicata.
Rossi non meno di un mese fa a La Nazione ricordava il suo comportamento "esemplare e cristallino", tanto che il governatore si lasciò andare in un "sfido qualunque altro amministratore, in casi analoghi, a sottoporsi a verifica di legalita', come abbiamo fatto perche' non abbiamo nulla da temere e citare in danno i responsabili". Su Massa Carrara Rossi ricordato di aver "azzerato i vertici, sporto denuncia alla Magistratura e alla Corte dei Conti".
Ma sulla questione Siena, riuscito a far 'dimenticare' il grado di parentela con chi ha diretto l'Azienda sanitaria senese nel periodo finito sotto inchiesta, Rossi si affida ad una lunga nota della giunta regionale in cui da Palazzo Strozzi Sacrati fanno sapere che apprendono "dalla stampa che la procura ha aperto un'indagine sulla gestione del bilancio 2011 dell'Asl di Siena. A presentare la denuncia e' stato il direttore generale insieme ai sindaci revisori della stessa Asl 7'' spiega la nota. La denuncia non riguarda ''il presunto buco di bilancio, ma eventuali presunte irregolarita'''. La giunta toscana si augura ''che la magistratura possa fare, in tempi rapidi, luce su questa vicenda'', esprime ''fiducia nel lavoro dei magistrati'' e sottolinea che ''la Regione non ha assolutamente nulla da nascondere''. Secondo la Regione, poi chi paragona questa vicenda a quella dell'Asl di Massa ''non conosce la sanita', ne' si intende di conti, oppure e' in totale malafede''. Riguardo ''lo squilibrio di circa 10 milioni - continua la nota - se l'Asl di Siena ci avesse comunicato per tempo la differenza tra il preconsuntivo 2011 e il consuntivo definitivo, chiuso solo pochi giorni fa, non ci sarebbe stato nessun problema a conferire alla stessa Asl le risorse necessarie per raggiungere il pareggio di bilancio''. ''Non c'e' nessun problema nel pareggiare i conti della sanita' di Siena'', conclude la nota.
E dall'opposizione in consiglio regionale piovono le critiche. Nei giorni scorsi, la questione del bilancio dell'Asl 7 di Siena e' stata sollevata anche dal Pdl. Secondo i consiglieri regionali Stefano Mugnai e Claudio Marignani ''contrariamente al previsto pareggio di bilancio per l'anno 2011, l'Asl 7 di Siena avrebbe un disavanzo al momento quantificato in euro 9,9 milioni di euro''.
L'assessore regionale Luigi Marroni ha risposto sostenendo che non si tratta di un buco ma di ''un finanziamento sottostimato: per l'Asl di Siena, come per tutte le Asl toscane - ha detto - la Regione ha le risorse per intervenire e consentire la chiusura dei bilanci 2011 in equilibrio''. ''Per quanto riguarda l'esistenza di presunte irregolarita' - ha concluso l'assessore - spettera' al direttore generale verificarne l'esistenza. Appena riceveremo le informazioni dettagliate, saranno prese le necessarie iniziative e ne riferiro' al Consiglio regionale''.
Pur non comprendendo il significato di "finanziamento sottostimato" quando si parla di un eventuale buco di un'azienda pubblica, ci chiediamo se stavolta la trasparenza ostentata e osannata da molti politici sia stata davvero rispettata. Perdonateci, ma temiamo di no. (MC)
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