Il 4 dicembre si avvicina inesorabilmente. Io voto Sì, Io voto No, vota Sì, vota No, vota, non votare. Siamo ormai totalmente votati al voto. Non si parla di altro. Stavolta la faccenda è importante però. Dobbiamo decidere se cambiare l’Italia nel profondo, dopo tre quarti di secolo la Costituzione verrebbe toccata e ritoccata su ben 47 articoli; punto cardine della contesa politica è se eliminare o meno il Senato, alleggerendo i costi iperbolici della politica. Mica noccioline. Togliere i Senatori, per metterci i Consiglieri Regionali (che con diarie e rimborsi ci costerebbero quanto i Porporati), oppure lasciare i 315 Laticlavi dove sono? Difficile decidere.
I nostri cari politici fanno a gara per aiutare noi, poveri popolani, a capirci qualcosa; e lo fanno sempre con stile. Toni civili, adatti alla loro posizione sociale di alto livello. Di alto livello.
Dicevamo? Ah sì, i cari leader ci spiegano dove mettere la croce (mi riferisco a quella sulla scheda, quella sulle spalle dovete continuare a tenerla, dicono) in modo chiaro ed educato.
Quest’oggi Winston ed io abbiamo deciso di ridurre al minimo la nostra ingerenza sull’annoso quesito referendario, proponendovi qualche recente esternazione di chi se ne intende, presa a campione.
Non poteva mancare certo Beppe Grillo che, in un commovente video disponibile sul suo blog, ha dichiarato: “Serial killer della vita dei nostri figli” (si riferiva al Sì referendario, non a sé stesso; immagino), continuando poi con un “Se avessi 20 anni non so come reagirei” - Beppe grazie ma ci accontentiamo di vedere come reagisci a 68 anni - “Siamo oltre Pinochet* perché qui la dittatura si nasconde” [*Augusto Pinochet, dittatore del Venezuela; Enciclopedia Luigi di Maio M5S].
In diretta su Facebook, il Premier Renzi gli risponde a stretto giro: “Non cascateci” - siamo già in fondo alla buca se non te ne fossi accorto, Matteo caro - “Grillo è uno straordinario professionista della comunicazione”, invece te…
Romano Prodi è indeciso (strano), mancano dieci giorni al voto ma lui ancora non si sbilancia. Al momento ha dichiarato di essere fermamente attestato sul Ni. Il Professore ritiene, però, che “l’Italia resisterà in ogni caso” e, forte di questa geniale intuizione, “sta soppesando attentamente gli effetti di una bocciatura della riforma” in quanto, come sottolinea il quotidiano La Repubblica, “non si tratta semplicemente dei mercati, perché da economista sta studiando tutte le possibili derivate”. Professore, sarebbe stata un’ottima idea studiare anche la deriva a cui ci ha portato a suo tempo con il cambio euro/lira; più che le odierne derivate.
Per motivi di spazio ho dovuto tralasciare tante altre profonde riflessioni dei grandi leader che quotidianamente ci deliziano. L’editore non me ne voglia, tuttavia, se in chiusura di spazio ne prendo ancora un pò, per dedicarlo al miglior uomo politico d’Italia: Vincenzo De Luca. Il governatore della Campania che, come se si trattasse di una normale espressione del proprio pensiero, durante una trasmissione televisiva se n’è uscito con un commento da hooligan: “Bindi infame, da ucciderla”.
Winny e io continuiamo ad essere certi del fatto che, fino a quando il panorama resterà desolante come quello attuale, nessuna modifica di un pezzo di carta - per quanto posto a fondamento della struttura del Paese - potrà cambiare l’Italia. Dobbiamo prima fare gli italiani.
Paolo Sebastiani, avvocato (nessuno è perfetto!), accanito bibliofilo, ama la Storia che approfondisce con Winston, il suo bulldog inglese. Conduce Elzeviro, in onda in diretta tutti i lunedì alle 21 su TVR Più (Canale 13 Digitale Terrestre).
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